Due anni di sacrifici e di bocconi amari, con tanto di trasferte “improbabili”, di derby “fasulli” e di tante altre storie che già la metà bastavano. Fatto sta che, a proposito di storia, la Vigor riporta tutto a due anni addietro e a quel campionato di Eccellenza laddove si era cercato, in maniera grossolanamente sbagliata, di cancellare la sua, di storia.

Ripartita con un altro titolo dalla Prima categoria, la formazione biancoverde in due anni, con il ripescaggio prima e la promozione diretta adesso, ha ritrovato la categoria occupata al termine di quella stagione nella quale il progetto della squadra unica, mai decollato, aveva spinto qualcuno a cancellare storia e memoria.

Nella gara vinta 3-1 contro la Palmese, il “D’Ippolito” ha salutato il matematico salto di categoria della squadra allenata da Giuseppe Saladino, il “tecnico con il biancoverde nel cuore” in grado di arrivare a stagione in corso e di portare la Vigor all’obiettivo prefissato la scorsa estate dal patron Mercuri e dagli altri dirigenti, ossia l’Eccellenza.

Un torneo sicuramente più consono al blasone, ritrovato, di una squadra fra le più illustri del calcio calabrese, la cui scalata verso l’alto non è certo finita qua. Una vittoria che abbraccia tutti, dai tifosi, sempre presenti, anche in trasferta, ai calciatori più esperti, come i fratelli Marco e Giovanni Foderaro e Alessandro Bernardi, passando per chi, come Mercuri, Percia Montani e Mascaro, ha vinto nuovamente un torneo di Promozione. Ma un plauso va fatto a tutto il gruppo, ai collaboratori, allo staff, al ds Morelli. La Vigor è tornata a vincere. La Vigor c’è.