Una ventata di freschezza per il Locri, in periodo di mercato, è arrivata in tempo per garantire una chiusura d’anno all’insegna dell’entusiasmo. Non si tratta solo delle scelte che riguardano l’aspetto tecnico tattico ma del nuovo ingresso societario di Cesare Polifroni.  L’imprenditore locrese è, da metà dicembre, il nuovo vice presidente dell’Ac Locri 1909.

La ventata di cui sopra è presto svelata visto che lo stesso dirigente si sta occupando dei colpi di mercato in corso d’opera. Leveque, Costa e adesso il ritorno di Larosa, tanto per iniziare. I primi due si sono imposti durante la gara casalinga contro l’Acireale, subentrando e siglando i due gol del pareggio. Risanando un doppio passivo hanno esaltato un pubblico che già stava apprezzando la performance casalinga, combattiva e di qualità, i due aspetti a cui il neo vice presidente tiene particolarmente. Ci domanderemo cosa stia succedendo. Presto detto anche questo.

Polifroni è il più autorevole dei cosiddetti “interessanti” a rilevare il Locri nella sfortunata fase estiva di avvicendamento. Un cambio trono sfumato perché il patron Mollica non era completamente convinto delle condizioni di passaggio e ha ritenuto opportuno mantenere la presidenza con ulteriori sacrifici personali. Trovato l’accordo postumo ecco arrivare Polifroni, che si prepone di manifestare tutto il suo cuore amaranto, lo stesso che ha condiviso in età giovanile ammirando le gesta delle vecchie glorie del tempo.

«Sono tornato per fare, per lavorare e dare una mano a Peppe Mollica. Il mio obiettivo è ricucire, per il bene della squadra e dell’immagine di Locri in generale, tutti quei rapporti e quelle situazioni che risultano sfilacciati – ha subito precisato Polifroni». Al centro dei suoi progetti ci sono squadra e pubblico, agonismo e calcio spettacolo. «Sono consapevole che i cittadini locresi volessero il mio ingresso in società e per questo non ho esitato ulteriormente. Fatto questo sto provvedendo a due aspetti impellenti: gli acquisti di cuore e la maglia numero dodici. Gli acquisti di cuore, come Matteo Larosa che conosco da bambino, sono quei giocatori che hanno tentato altre vie stagionali perché a Locri, durante il mercato estivo, non c’erano ancora certezze. La maglia numero dodici la può indossare solo il pubblico ma non lo posso acquistare, al massimo lo posso attirare nuovamente insieme a sponsor e supporti vari». Per lui il calcio conta ma pare non si accontenti di una salvezza sottotono. Il neo vice presidente del Locri vuole un calcio amaranto con spettacolo ed emozioni.