Reggio vanta un’eccellenza che con caparbietà e tenacia è arrivata a raggiungere un risultato importante. Stiamo parlando di Anna Barbaro, che con un sorriso ricco di sogni e speranze si è qualificata alle paraolimpiadi che quest’anno si svolgeranno a Tokyo. La campionessa reggina di paratriathlon e nuoto ha una storia fatta di sofferenze e sfide. Anna, che ha affrontato l’improvvisa perdita della vista come una sfida contro la vita, ha imparato che nulla è impossibile. Prima che un virus sconosciuto la colpisse Anna era una ragazza attiva ma che non aveva focalizzato le sue capacità.

Una vita di sfide

La perdita della vista le aveva tolto tutto il suo mondo, ma grazie all’incoraggiamento del padre è riuscita a ritrovare un obiettivo, una passione, che l’ha portata a primeggiare nel nuoto e nel triatlhon. Non è mai stata una atleta agonista, prima. Studiava violino al conservatorio, amava la musica e l’ingegneria. Poi il cambiamento. Anna ringrazia continuamente la società delle Fiamme Azzurre che ha creduto dandole gli strumenti per poter essere la migliore e vincere l’ennesima sfida. Vuole essere inconsapevole dei suoi limiti e on sentirsi mai arrivata, con questo spirito Anna affronta ogni nuovo progetto e dopo Tokyo intende investire tutta la sua energia su Reggio che non ha mai smesso di sentire la sua casa. E ai ragazzi disabili dà un consiglio prezioso e una prospettiva tutta reggina.

Il sogno di Anna

Anna, infatti, ha già dato vita a una squadra di parateli e vuole condividere con loro tutto quello che ha appreso nel suo percorso partendo da una verità: «La disabilità non è un limite, l’unico vero limite è solo la paura. Bisogna avere il coraggio di vivere la vita con tutte le sue sfide». Il 19 luglio 2018 Anna ha vinto il bronzo nel paratriathlon all’europeo di Tartu, dove a sfidarsi erano le prime cinque atlete d’Europa per titoli conquistati e punteggi. Ora punta alle para olimpiadi di Tokyo, dove di certo non mancherà di far parlare di sé. Ma la forza di Anna è un talento che ha maturato credendo in se stessa, ha sacrificato molto togliendo tempo alla sua vita privata e alla famiglia. Ma questo è un altro sogno che Anna vuole realizzare. Ma Tokyo viene prima: «Vorrei portare nel mondo l’immagine di una regione diversa, migliore».