Il direttore sportivo dei biancostellati traccia la strada in vista dell'inizio del campionato: «Il nostro presidente ha una visione più a lungo termine che nell'immediato e vuole ricostruire questa piazza per come merita»
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Lo Scalea riparte, dopo la retrocessione in Promozione, i biancostellati cercano una onorevole stagione, quasi di attesa, per programmare al meglio le prossime annate. Il nuovo presidente Franco Oliva ha le idee ben chiare in merito, una gestione quasi aziendale che possa “autosostenere” tutte le attività soprattutto quelle della prima squadra.
Tra diversi profili, il presidente Oliva ha individuato in Thomas Rinaldi la figura più accreditata per condividere il proprio pensiero. Rinaldi non è proprio un novellino, dopo le stagioni nella sua Belvedere, qualcuna anche vittoriosa, lo scorso anno ha traghettato verso la salvezza il Diamante Caselli Pascale di Prima Categoria.
Alla chiamata scaleota Thomas Rinaldi non ha saputo resistere: «Una piazza come Scalea non si può rifiutare. Il prestigio, l’ambizione e la mia passione hanno fatto il resto per motivare ancor di più lo stimolo che mi ha trasmesso il presidente. Lui è stato chiaro, vuole ricostruire lo Scalea per come merita, riportare i tifosi allo stadio e creare un gruppo societario solido, magari anche poco esperto, ma con gente che ci sa stare. Avendo conosciuto il presidente, diciamo che ha una visione professionistica del calcio e a me piace».
Con Rinaldi, ecco anche Nicola Mandarano che si sdoppierà nei ruoli di giocatore e allenatore: «Con Nicola è il terzo anno che lavoriamo insieme, una quando era solo un giocatore (Belvedere ndr) e gli ultimi due da quando ha iniziato a fare l’allenatore. Ci conosciamo bene e sono sicuro che faremo un bel lavoro».
Lo Scalea è fuori dalla Coppa Italia perdendo la prima gara in casa contro la Dgs Praiatortora per 0-5 e nella seconda soccombendo a Malvito per 3-1: «Nulla di tragico, siamo partiti con la preparazione molto in ritardo e stiamo completando ancora la rosa. Nelle sconfitte ci sono sempre i pro e i contro. Contro la DGS Praiatortora è stato comunque un derby ma sicuramente più attrezzati di noi in costruzione. Loro venivano da 4 amichevoli giocate, noi non ne avevamo fatto neanche una. È stata la prima vera partita dove i nostri giocatori hanno davvero giocato insieme. Poi il peso di una preparazione fatta in fretta e furia. Noi alla fine col Praia i dieci minuti scarsi siamo durati, fondamentalmente. Nonostante i 5 gol presi i ragazzi hanno capito dove si trovano. Nonostante tutto il pubblico, con grande fiducia, ci ha applaudito a fine partita. Penso più per infondere coraggio e per stimolarci a non sbagliare. Con il Malvito non dico che ce la siamo giocata alla pari, ma quasi. I 5 gol presi col Praia sono serviti sicuramente a dare un altro piglio alla partita di Malvito. Nonostante il campo difficile, i ragazzi hanno reagito, hanno giocato molto di più a pallone».
Parentesi chiusa quella di Coppa Italia, ora ad una settimana dall’inizio del campionato, è tempo di pensare a partire bene per raggiungere l’obbiettivo stagionale: «Puntiamo a una salvezza tranquilla, diciamo che il presidente ha una visione più a lungo termine che nell'immediato. Sicuramente l'obiettivo minimo è quello di mantenere la categoria. Siamo ancora lontani dalla piena forma campionato, ma si sa, si costruisce man mano. Su questo abbiamo fiducia in noi stessi e abbiamo piena fiducia da parte di chi ci ha voluti e ci sta aiutando a costruire. Ci sono 4 o 5 elementi in arrivo, qualcuno è già arrivato e che annunceremo prossimamente, qualcun altro è in arrivo, vogliamo avere un organico di 25 o 26 giocatori».