È un legame che dura da più di 10 anni quello tra il mare di Soverato e Homar Leuci, apneista italiano, poco più che 40enne, che negli anni ha stabilito ben 29 record nelle discipline di assetto costante e variabile, di cui 4 mondiali nelle acque soveratesi.  «Il record più importante che ho stabilito qui a Soverato risale al 2012 – ricorda l’atleta - e ne sono ancora detentore, si tratta del record mondiale cmas di assetto variabile con -131 metri. Anche il record del 2011 è stato altrettanto importante, ha segnato un po’ l’apertura della mia carriera e del rapporto con Soverato. Da lì questa città è diventata la base per svolgere tutti gli allenamenti».

Il mare di Soverato

Proprio nel mare della citta ionica infatti Leuci ha trovato quelle condizioni naturali ottimali che hanno favorito la sua preparazione atletica. «Nelle acque antistanti lo stabilimento balneare Miramare, dove mi alleno solitamente, a pochi metri dalla spiaggia c’è una fossa che mi garantisce allenamenti profondi. E ancora, oltre alla profondità a pochi metri dalla riva, c’è anche un’acqua che non è solo cristallina e pulita ma anche più calda rispetto al resto del Mediterraneo. Tutto questo associato alla vita sulla terra, all’ospitalità dei soveratesi mi fa sentire a casa».

Record italiano

L’apneista milanese lo scorso anno ha sfiorato il record del mondo in assetto costante a Sharm El Sheikh, fermandosi a 121 metri stabilendo così il record italiano: «Con questo risultato ho stabilito la seconda prestazione mondiale dello scorso anno». E nonostante l’emergenza covid, grazie al supporto del sindaco di Soverato Ernesto Alecci e della Regione Calabria, seguito dal suo team composto da Camillo Viscomi, Nando Formisano e Paola Paltrinieri, compagna e coach dell’atleta, Leuci è impegnato in questi mesi nella preparazione per l’unica gara internazionale in calendario, prevista per il mese di settembre in Grecia. «Il mio limite in assetto costante, quindi trattenendo il respiro e nuotando fino a giù senza l’ausilio di nessun peso, è 121 metri – spiega - li ho fatti in 3'11'', il tempo totale per andare e tornare da queste profondità, con l’aiuto esclusivamente della mia monpoinna che uso per nuotare un po’ più veloce».

Ai vertici dell’apnea mondiale

Oggi Leuci è arrivato ai vertici dell’apnea mondiale, un traguardo che ha premiato la sua costanza e il suo impegno. Sin da bambino il suo rapporto con il mare era speciale, diverso: «Ho scelto di poter fare questo nella vita e mi ritengo una persona fortunata perché faccio ciò che mi appassiona. Sin da quando ero piccolo il mare mi ha sempre trasmesso un senso di libertà. Quando sono in acqua mi sento fuori dal tempo e dallo spazio, sento di essere in un ambiente dove posso semplicemente sentire emozioni e lasciarmi trasportare. Avverto un grandissimo senso di appartenenza alla natura. Poi, crescendo, ho sempre avuto dei modelli di riferimento come Maiorca, Pellizzari. E ora che anche io ho raggiunto una posizione importante, me la sto godendo e non ho assolutamente voglia di recedere anzi continuerò ad impegnarmi negli allenamenti per poter andare sempre più giù».

Il sogno di Leuci

Ma oltre a puntare a nuovi record, Leuci coltiva anche un grande sogno: «Il mio sogno, che spero di poter realizzare già l’anno prossimo, è quello di portare un gran premio di apnea internazionale, con i migliori atleti al mondo, in Italia, proprio qui  a Soverato. Sarebbe un modo per far vedere anche all’estero le bellezze di questa terra che mi ha colpito molto e alla quale sono affezionato».