Dopo aver ritrovato la strada dei tre punti, i giallorossi sfidano la Paganese. Antonio Calabro: «Giochiamo con la mentalità del branco»
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Serve solo un’altra vittoria per il morale, per la classifica e per capire se il Catanzaro ha finalmente trovato il passo giusto per volare in alto. Le aquile tornano a giocare in trasferta e lo fanno in casa di una squadra che ha rappresentato una delle note liete di questo avvio di campionato.
Nonostante la sconfitta di Campobasso, la Paganese rimane un avversario insidioso, soprattutto al Marcello Torre, dove ha conquistato dieci degli undici punti a disposizione.
Nello scorso torneo, proprio a Pagani le aquile subirono una delle sconfitte più amare della stagione e quindi sanno bene che quello è un campo ostico, anche se è da dire che il Catanzaro è proprio da quella partita che non perde fuori casa.
Era il 3 febbraio. A distanza di sette mesi un Catanzaro più forte e più ambizioso mira così al colpo esterno.
«A Pagani servirà attirare gli episodi a nostro favore – così il trainer Antonio Calabro - e la mia squadra dovrà essere cinica, sfruttando con la mentalità di gruppo, meglio da “branco”, ogni centimetro di debolezza dell’avversario». Martedì contro l’Andria la squadra ha segnato con due difensori e con un centrocampista.
Adesso bisogna fare in modo che anche i calciatori offensivi diventino concreti sotto porta, magari schierando il doppio attaccante, ma Calabro non è di questo avviso: «Vedremo domani quale può essere la soluzione migliore, anche se non è la quantità di attaccanti in campo che ti fa fare più o meno gol o ti fa essere più o meno pericoloso, e a dimostrarlo è la partita contro la Fidelis Andria in cui hanno segnato due difensori e un centrocampista incontrista».
Fuori casa per le aquile, tre gare e altrettanti risultati di 0-0. Si cerca quindi la prima rete in trasferta. Si gioca domenica alle 17.30 e il Catanzaro rincorre, pertanto, la prima vittoria esterna del campionato.