Ancora un tripudio per il Cavallino dopo la doppietta di Austin. Lo spagnolo precede il pilota Mclaren e il compagno di scuderia, secondo fino a 8 giri dal termine. Verstappen, penalizzato di 20 secondi, chiude al sesto posto
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La pole position della vigilia porta bene a Carlos Sainz, che dopo un'incertezza iniziale in partenza, dove era stato 'bruciato' da Max Verstappen, è poi andato a prendersi la vittoria nel gran premio del Messico, a conferma dell'ottimo momento delle Ferrari, che nel precedente gran premio, quello degli Usa ad Austin, avevano fatto doppietta. Avrebbe potuto accadere lo stesso anche ai 2300 metri sul livello del mare di Mexico City, ma la voglia di mondiale di Lando Norris ha fatto sì che il britannico sia alla fine riuscito a superare Charles Leclerc, che ha chiuso comunque sul podio, ottimo terzo.
Il grande sconfitto di giornata è Verstappen, in testa fino al nono giro, quando con una staccata da paura Sainz lo ha superato, ma poi troppo aggressivo con Norris nel duello che si stava verificando alle spalle del leader della corsa. Al decimo giro, quando Norris ha attaccato Max, l'olandese ha tenuto duro non togliendo il piede dall'acceleratore e con una manovra di forza ha portato l'avversario fuori pista.
Il britannico è rientrato prepotentemente ed è rimasto davanti all'avversario, Verstappen ha cercato di riprendersi subito la posizione e ha forzato il sorpasso, ma entrambe le vetture sono andate larghe, e Leclerc ne ha approfittato per superare entrambi. Commento via radio di Norris ai suoi al box: «questo ragazzo è pericoloso». Evidentemente devono averlo pensato anche i commissari di gara, che hanno ritenuto irregolare la condotta dell'olandese, lo hanno investigato per manovra scorretta e poi gli hanno comminato 20 secondi di penalità. Il campione del mondo li ha scontati rientrando in pista al 28/o giro quando si è ritrovato in 15/a posizione.
Ha quindi preso a guidare come un forsennato, per non far guadagnare troppo a Norris in termini di classifica mondiale, così alla fine il suo sesto posto è stato un buon risultato, che gli consente di avere ancora un discreto margine sul britannico a quattro gran premi (Brasile, Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi) dalla fine. Ora infatti il campione in carica ha 362 punti contro i 315 di Norris. Segue Leclerc a quota 291. Spera, e a buon ragione, la Ferrari nel Mondiale costruttori, nonostante Norris e l'ottavo posto di Oscar Piastri, l'altro pilota del 'team papaya', ovvero la McLaren, il cui vantaggio sulla scuderia di Maranello si assottiglia ed è ora di 29 punti. E quello che si è visto in Texas e Messico fa ben sperare. Se questa striscia positiva fosse cominciata prima, e visto anche il modo, in tutta sicurezza, con cui Sainz ha vinto oggi, si poteva sperare anche di dare molto fastidio a Verstappen e Norris.