A Massimo Mirabelli, direttore sportivo del Milan ma calabrese doc il premio “Eccellenza calabrese” ideato dall’imprenditore Sergio Mazzuca. La manifestazione andrà in scena domani alle 21:30 al Gafiubar nella piazzetta panoramica di San Lucido dove il diesse cosentino del Milan riceverà un gioiello del maestro orafo Gerardo Sacco. «La maschera apotropaica, realizzata dal maestro Gerardo Sacco, rappresenta - ha dichiarato Mazzuca - un piccolo segno di riconoscimento per una persona particolarmente attiva ed impegnata nei confronti del calcio. Orgoglioso della sua terra, Mirabelli, ha saputo infonderci i valori sani e profondi dello sport, con  la convinzione che volontà, sacrificio e determinazione conducono al successo».  

 

Chi è Massimiliano Mirabelli

Dal San Calogero, nel Vibonese, al Milan. Dal campionato di Promozione alla Serie A. Passando da Rende, Cosenza, Sunderland ed Inter. Massimiliano Mirabelli è ufficialmente il nuovo direttore sportivo del club rossonero. Una figura voluta fortemente da Marco Fassone, dg della neonata dirigenza milanista, con Antonio D'Ottavio che sarà il nuovo capo-osservatore di casa Milan.

Nato a Rende il 15 agosto 1969, Mirabelli ha svolto una carriera da libero nelle categorie inferiori tra lo stesso Rende, ma anche Trani, Altamura, Castrovillari e Crotone. Ritiratosi a soli 26 anni, inizia una nuova trafila per divenire dirigente. Lavora come osservatore per club come Empoli e Inter, ma nel 1997 riceve anche l’incarico di direttore sportivo del San Calogero, club con il quale vince immediatamente il Girone B di Promozione. È l’inizio di una nuova carriera ricca di successi. Nel corso degli anni, vince per due volte l’Eccellenza Calabra con l’Acri e la Rossanese. Poi torna al Rende, con cui porta a casa per la terza volta l’Eccellenza Calabra e anche la Serie D, arrivando a un soffio dalla Serie C1 nel 2006, quando i suoi perdono la finale dei playoff contro il Taranto.

 

Un “lupo” alla corte del “diavolo”

Nel 2007 il Rende cede il titolo sportivo al Cosenza e Mirabelli accetta il nuovo incarico, inventandosi nel ruolo di allenatore un tecnico di categoria come Domenico Toscano. La ripartenza dalla Serie D coincide immediatamente con la sesta promozione nella carriera del dirigente, bissata l’anno successivo con la vittoria del Gruppo C della Seconda Divisione Lega Pro. Sette promozioni in dodici anni di carriera, prima che nell’estate del 2010 si interrompa la collaborazione con il Cosenza.

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Inizia una nuova fase nella carriera di Mirabelli. Passa alla Ternana, poi addirittura in Inghilterra per collaborare con il Sunderland (2013-14). E, infine, trova la sua dimensione ideale all’Inter, dove viene chiamato dall’amico Piero Ausilio. Prima come semplice osservatore (dal 2014), poi come responsabile del settore. Con lui, arrivano in nerazzurro Ivan Perisic e Jenson Murillo. Colpi di mercato all’insegna del controllo dei conti e della prospettiva. Prima di decidere di mettersi in proprio e accettare la corte di Fassone e del nuovo Milan.