Oggi al Ceravolo si gioca la partita di calcio più densa di aspettative, rivalità e colore. Migliaia di tifosi mobilitati, sindaci insieme sugli spalti, ultrà pronti a sfoderare bandiere e striscioni. Storia di una sfida che viene da lontano
È il giorno del derby della Calabria, attesa lunga 33 anni: Catanzaro e Cosenza si ritrovano in B
È il giorno del derby della Calabria, attesa lunga 33 anni: Catanzaro e Cosenza si ritrovano in B
È il giorno del derby della Calabria, attesa lunga 33 anni: Catanzaro e Cosenza si ritrovano in B
È il giorno del derby della Calabria, attesa lunga 33 anni: Catanzaro e Cosenza si ritrovano in B
di Antonio Clausi
È il giorno del derby e la Calabria si ferma. Non è possibile spiegare perché due ragazzi che indossano una sciarpa rossoblù e una giallorossa, magari della stessa età e con interessi in comune, oggi pomeriggio siano distanti l’uno dall’altro come la luna dalla terra. È il potere del calcio, oppio dei popoli più della religione.
La rivalità tra Catanzaro e Cosenza affonda le radici nella notte dei tempi, esplosa pero nel 1984 durante un concerto punk-rock dei Sound nel capoluogo. Dopo un pò si sarebbe giocato al Ceravolo e l’accoglienza alle migliaia di tifosi cosentini fu delle peggiori. Secondo i supporter delle Aquile, invece, l’origine dell’acredine si ebbe in un'ospitalità mancata durante una partita in campo neutro al San Vito.
Leggi anche ↓ La partita delle partite | Catanzaro-Cosenza, dagli anni ’30 a oggi passando per Palanca e Marulla: storia e numeri del derby di Calabria di Francesco OliverioOggi andrà in scena il derby numero 49 in campionato, una gara che in Calabria è la partita per eccellenza, l’unica capace di mettere contro (sportivamente parlando) due parti di una stessa terra. Chi la spunterà, vivrà fino al match di ritorno in una condizione psicologica privilegiata. Ed attenzione, perché la fiera e partigiana appartenenza al territorio di recente ha valicato il rettangolo verde ad ha abbracciato anche l’ambito sociale e politico.
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di Antonio Clausi
Come dimenticare i recenti scontri tra l’Unical e l’UMG per l’apertura della Facoltà di Medicina all’ombra della Sila? Palazzo dei Nobili e Palazzo dei Bruzi (col supporto della vicina Rende) si sono scambiati sassaiole di carta, talvolta più aderenti ad un confronto da stadio che di pubblico consesso. Impossibile, inoltre, non ricordare le accuse di privilegiare Cosenza a discapito del capoluogo recapitate al Governatore Occhiuto.
Padre Fedele di qua, Don Lino di là. Il Castello Svevo a dominare Cosenza, la statua del Cavatore a ricordare la laboriosità di Catanzaro. I gemellaggi sono tutti un incrocio: i primi girano a braccetto con Atalanta, Genoa e Pisa, i secondi con Brescia, Sampdoria e Fiorentina. La partita di oggi è lunga due settimane, tanto è passato dagli ultimi 90 minuti prima della sosta per le nazionali. Quanto bastava per mandare in astinenza due province e portare l’adrenalina a livelli incontrollabili.
Leggi anche ↓ Serie B | Catanzaro-Cosenza, le probabili formazioni del derby di Calabria di RedazioneRetorica a parte, però, è il momento di dimostrare davvero di che pasta si è fatti, ognuno con i mezzi a disposizione: idee, scarpette o bandiere che siano. Allora, cari tecnici, calciatori e tifosi: godetevi il derby perché questo momento non lo dimenticherete mai nella vostra vita. I colori di Calabria sono tutti qua.
di Giampaolo Cristofaro
Sarà il primo derby con la maglia giallorossa per Pietro Iemmello, capitano e leader indiscusso delle Aquile, bomber tanto amato nel capoluogo di regione quanto odiato in terra bruzia. Lui, che a Catanzaro c’è nato, è tornato a casa circa due anni e mezzo fa ed è stato protagonista indiscusso delle ultime splendide annate in Serie C, conducendo a suon di gol la sua squadra in cadetteria andandosi a sedere sul trono calcistico della città e indossando la corona che in precedenza era stata sul capo di giocatori del calibro di Giorgio Corona e Massimo Palanca. E il suo essere un catanzarese doc ha fatto crescere la rivalità con i tifosi dei lupi quando l’attaccante si è trovato a giocare proprio contro il Cosenza ma con altre squadre. In particolare quando vestiva la maglia del Foggia, il 6 settembre 2014, campionato di Serie C, al Marulla segno il gol del momentaneo 2 a 0 per i satanelli ed esulto mimando il gesto dell’aquile per poi andare a sventolare la bandierina (giallorossa) del calcio d’angolo sotto la curva Bergamini occupata dei tifosi del Cosenza.
Leggi anche ↓ Derby di Calabria | Catanzaro-Cosenza: Caruso: «Vinca lo sport... e la mia squadra», Fiorita: «Non faccio pronostici» di Francesco SpinaInvece ai piedi della Sila è Gennaro Tutino a far battere i cuori rossoblù. L’accoglienza riservata dai tifosi all’attaccante partenopeo al suo ritorno a Cosenza è stata più che emozionante e il giocatore ci ha messo poco a ricambiare. Anche lui bomber di razza legato particolarmente alla maglia che indossa in quanto fu tra i protagonisti della promozione in Serie B e la magica salvezza nei due anni in cui Piero Braglia sedeva in panchina. Al momento ha messo a segno 3 reti e due assist, ma in ogni partita a contribuito insieme ai compagni all’ottimo cammino intrapreso finora dal Cosenza che vede la classifica sorridere, scacciando via i ricordi non proprio gioiosi delle ultime stagioni. A mettere un sigillo definitivo sul rapporto d’amore tra Tutino e il Cosenza è stato un avvenimento verificatosi poco tempo fa. Infatti il calciatore, nella sede di Palazzo dei Bruzi, ha convogliato a nozze con la sua compagna Arianna. Forse, per lui, il più bel gol che difficilmente potrà dimenticare.
di Giampaolo Cristofaro
Un derby particolare anche per l’allenatore delle Aquile Vincenzo Vivarini, colui il quale ha condotto la squadra del capoluogo di regione in Serie B battendo record su record. Il tecnico abruzzese nell’estate del 1990 tocca forse il punto più alto della sua carriera da calciatore con la maglia del Cosenza in Serie B. Sulle rive del Crati ha 10 partite (6 in campionato e 4 in Coppa Italia), prima di essere ceduto nel vecchio mercato di novembre.
Leggi anche ↓ La vigilia del derby | Catanzaro-Cosenza, Vivarini: «Dobbiamo affrontare la gara con la consapevolezza di essere una grande squadra» di Giampaolo CristofaroD’altro canto sarà un derby importante anche per Fabio Caserta che è un altro calabrese in campo, anzi in panchina. Nato a Melito Porto Salvo 45 anni fa nella sua esperienza in terra bruzia sta tentando di rilanciarsi dopo una carriera di alti e bassi culminata lo scorso anno con una brutta parentesi a Benevento. Ma quest’anno sembra aver invertito la rotta a Cosenza dove sta raccogliendo settimana dopo settimana risultati e soprattutto sta entrando sempre più nel cuore dei supporters rossoblù.
Leggi anche ↓ Serie B | Caserta: «Tutti vorrebbero giocare Catanzaro-Cosenza. Siamo pronti» di Antonio ClausiInsomma gli ingredienti per un derby di livello ci sono tutti. Catanzaro-Cosenza sarà con certezza un match in cui le due squadre si affronteranno a viso aperto, senza esclusione di colpi. Una partita che tutta la regione ha atteso e che dovrà essere un evento in cui cogliere l’occasione per far rinascere il calcio e in generale lo sport calabrese.
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