Dopo ventidue anni di carriera da bomber, alla prima vera esperienza in panchina ha condotto la squadra alla permanenza in categoria: «È stata un’avventura formativa»
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Salvezza in extremis, ma obiettivo centrato per la squadra Biancoverdi Lamezia, partecipante al torneo di Seconda categoria. A guidare il gruppo il tecnico Bruno Bava, da una vita sui campi di calcio. Dapprima come centravanti, con all’attivo tanti gol e numerose avventure, alcune veramente esaltanti, anche fuori regione, di cui si trovano anche tracce video che andrebbero viste e riviste. Ventidue anni di battaglie sui campi e poi, dopo la breve esperienza con l’Audace Decollatura, ecco un intero campionato con i Biancoverdi Raffaele Lamezia. Ha preso un impegno, la scorsa estate, con la dirigenza lametina, nell’anno della ripartenza dalla Seconda categoria, dopo aver rinunciato al torneo superiore, e l’ha portato a compimento. Adesso è il momento del bilancio finale, delle spiegazioni e delle analisi.
La scelta
Perché ha deciso di sposare il progetto dei Biancoverdi? Ecco la sua risposta: «Mi ha spinto l'amicizia che mi lega a questa dirigenza e verso una persona che di questa società è stato punto di riferimento come mister Maurizio Perri, scomparso prematuramente due anni fa. È per lui che abbiamo deciso di continuare a fare calcio: lo dovevamo ad una persona che mai avrebbe voluto che i Biancoverdi scomparissero per sempre». Nel frattempo sono subentrate varie problematiche: «Il presidente, fra motivi di carattere familiare e mancanza di strutture per allenarsi, voleva smettere di fare calcio, svincolando tutti i giocatori che ben avevano figurato l'anno prima. Abbiamo provato ad iscriverci in Prima categoria ma avendo solo due tesserati in rosa dovevamo per forza di cose, visto il ritardo, chiamare giocatori di fuori città che sarebbero anche venuti, considerate la stima è l'amicizia che mi lega a loro. Ma poi le spese diventavano eccessive per noi in quel momento e quindi abbiamo optato per una programmazione più oculata che possa dare risultati nel tempo».
Il bilancio
Bruno Bava parte dall’inizio per tracciare un bilancio generale: «Abbiamo fatto un grande lavoro insieme ai ragazzi, creando un gruppo in fretta a dieci giorni dall'inizio del campionato, con persone che non giocavano da tre, quattro anni. Quel gruppo si è amalgamato ed è cresciuto. Abbiamo abbassato l'età media della rosa e fatto crescere giocatori giovani che per me sono sprecati per la categoria». Biancoverdi fra l’altro inseriti in un girone, quello delle vibonesi «dove l'agonismo prevale sulla tecnica quindi i ragazzi non abituati ci hanno messo un po’ per capire in che mondo eravamo stati catapultati». L'obiettivo della società «era quello di riformare un gruppo, di amalgamarlo e portarlo alla salvezza mettendo solide basi per il futuro e penso di esserci riuscito. Quindi il bilancio è positivo».
Le difficoltà
Non avendo fatto una preparazione adeguata, visto il poco tempo, e dopo un periodo iniziale «servito per conoscerci e capire quello che io volevo che loro facessero in campo, abbiamo trovato la giusta quadratura, tanto che a fine dicembre eravamo a tre punti dalla zona play off. Poi con la società abbiamo deciso di non fare un mercato dispendioso, concentrandoci solo sulla crescita della rosa che avevo a disposizione: questo ci avrebbe fatto rischiare un po’ ma era la strada giusta per avere poi più risorse da spendere in questa stagione che verrà». Ma dopo la sosta «abbiamo perso il nostro attaccante Torcasio che era quello che ci aveva fatto fare il salto di qualità con 8 gol in 10 partite. Era lui insieme ai vari Cantafio, Cannella e Costantino ad alzare il tasso tecnico e a dare la scossa ad un gruppo tutto nuovo». Perdendo il punto di riferimento lì davanti «per noi è stato un pochino più difficile». Inoltre «da gennaio in poi siamo stati senza portieri, avendoli solo la domenica a disposizione». E così «il gruppo ha perso tanto nella settimana e ci siamo persi un po’ complessivamente. Non è facile lavorare in queste categorie: bisogna essere più gestori che allenatori».
Pesante ko
Non sono mancati i momenti difficili: la sconfitta in casa con il Briatico, quando era ultimo in classifica, avrà forse lasciato il segno. «Sì, quella gara – conferma mister Bava - ci fatto perdere certezze e convinzioni. Siamo stati dominati in ogni zona del campo. Il Briatico ha vinto con grande merito. Il ko ci ha fatto ritornare con i piedi per terra, perché nel calcio solo col sacrificio, l'allenamento, la determinazione e la cura dei dettagli si possono raggiungere i risultati. Noi in quel periodo non eravamo con la fame giusta. Dopo la vittoria con Sant’Onofrio, Spilinga e Laureana, invece di continuare a lavorare sodo, il gruppo ha mollato di concentrazione sottovalutando gli avversari. E nel calcio questo lo paghi caramente».
Esperienza
A livello personale «sono molto contento del mio lavoro: non era scontata la salvezza ma quello che mi rende più orgoglioso è l’aver registrato il fatto che i ragazzi mi hanno seguito appassionatamente, sacrificandosi molto e dimostrando giorno dopo giorno quanto tenevano a me e al nostro obiettivo di gruppo». Di conseguenza «ho arricchito la mia esperienza, ho imparato tanto e spero ancora d'imparare molte cose: il calcio è sempre in evoluzione, per cui bisogna sempre essere aggiornati e preparati. Credo di essere cresciuto molto, anche nella gestione del gruppo».
La società
È anche il momento dei ringraziamenti: «Il mio pensiero va a coloro che mi sono stati molto vicino, a cominciare dal nostro amministratore delegato Danilo Caccamo, al direttore sportivo Luigi Ferraiuolo e al mio secondo e consulente Fernando Ferraiuolo che mi è stato vicino in questa avventura». Ai propri calciatori ritiene di aver lasciato «la voglia di lottare sempre e di non arrendersi mai». Un ringraziamento doveroso «va al mio presidente che non ci ha fatto mancare niente, facendo tanti sacrifici per tenere in funzione il giocattolo e per aver dato la possibilità di allenare questa squadra».
Il futuro
Il giorno dopo la partita vinta con il Briatico al play out «pensavo già alla prossima stagione: sono fatto così. Ho voglia di emergere e di farmi apprezzare come allenatore e – afferma Bruno Bava - siccome siamo partiti dal basso, non abbiamo tempo di gioire per una salvezza. Ho le idee ben chiare per la prossima stagione: aspetto la mia società. Ci siamo dati del tempo di meritato riposo per poi incontrarci e decidere il futuro». È chiaro che dopo una salvezza sofferta «bisognerà alzare l'asticella: penso che questo gruppo abbia bisogno di pochi ritocchi di qualità. Con una programmazione giusta, avendo tutto il tempo per organizzare la stagione che verrà, con serenità rispetto alla stagione scorsa, si potrà lottare alla pari con le altre squadre per qualcosa di diverso». Ad ogni modo «se non dovessimo continuare insieme – conclude il tecnico lametino - lascio un gruppo solido e sano con grandi basi per diventare una bellissima famiglia».