VIDEO | Adesso vi portiamo nel mondo della Prima categoria, un campionato quest’anno reso più importante dalla presenza di società di grande tradizione. Un torneo che sa regalare tante emozioni
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Un viaggio da affrontare. Chilometri da percorrere. Tanti o pochi non fa differenza. Si condivide un’emozione. In attesa di scendere in campo. Ogni domenica si muove anche il carrozzone della Prima categoria, con i suoi riti e le sue mille storie da raccontare. Tante squadre, quattro gironi, per un torneo quest’anno caratterizzato dalla presenza di nobili decadute. Una di queste, il Sambiase, è passato nel giro di un anno dal sogno della Serie D all’amarezza di ripartire dalla Prima categoria. La Vigor invece è già in finale play off e lo stesso vale per la Palmese, che sabato affronterà l’Ardore. Di fronte due squadre che subiscono poche reti.
Ed a proposito di riti della domenica, anche l’ingresso in campo con i bambini è un gran bel segnale. Sugli spalti colori e calore per sostenere la squadra del proprio paese. Campi in sintetico, dove i bomber possono fare la differenza, e anche campi in terra di quelli che si alza la polvere. E poi tanti giocatori dalla carriera illustre, ancora lontani dal viale del tramonto.
Si vince e si perde. La Silana, che un tempo si faceva rispettare in Serie D, deve lasciare strada al sorprendente Aprigliano in uno stadio magico, intitolato alla leggenda granata Valentino Mazzola. Anche qui, emozioni a non finire.
Si vince e si perde, appunto. Oggi a me, domani a te, tranne che per il Real Montalto. Qui si vince e basta. La squadra del presidente Franco Lanzillotta, diretta dall’allenatore Emilio Guido, quest’anno ha vinto tutto, dalla Coppa Calabria alla coppa Regione, con tanto di salto in Promozione. Un triplete da urlo, una vera e propria impresa. Una squadra di invincibili.
La Prima categoria era e rimane un campionato pieno di vita, di gioie e di trionfi, sconfitte e delusioni. E poi, per tutti, c’è sempre un viaggio di ritorno.