Il trasporto emotivo dell'allenatore e lo sguardo pieno di orgoglio dell'attaccante argentino sono le pietre su cui edificare la permanenza dei rossoblù in Serie B
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Al di là della comprensibile amarezza per come è maturato il pareggio del Lecce, il Cosenza deve obbligatoriamente ripartire dal secondo tempo di ieri. Si è vista finalmente una squadra con fame, con voglia, con personalità. Al cospetto di un avversario tecnicamente di altro livello che però si è salvato dalla sconfitta soltanto per il rotto della cuffia. Il match di ieri può essere riassunto in tanti modi. Ne scegliamo due, iconici: la grinta di Bisoli e gli occhi di Larrivey.
A Reggio senza un protagonista
La reazione di Pierpaolo Bisoli al pareggio del Lecce in pieno recupero è stata quella del più acceso degli ultras. Tralasciando gli aspetti tecnico-tattici, il popolo cosentino si è identificato pienamente nel suo nuovo allenatore. Identificato e rappresentato. Finalmente c’è qualcuno che difende il Cosenza anche con i gesti che possono sembrare eclatanti come il litigio, quasi fisico, con la panchina del Lecce. E che peccato per quel cartellino rosso. Il derby in casa della Reggina potrebbe non avere uno dei protagonisti annunciati. Sperando che la squadra, senza il proprio allenatore, non perda quella carica agonistica vista nei secondi 45 minuti di ieri.
Cosenza, lo sguardo di Larrivey per Bisoli
Ci sono poi quei calciatori che in campo sanno fare una cosa sola. Ma sanno farla benissimo. Larrivey sa fare gol. Il Cosenza lo ha preso appositamente e lui lo ha dimostrato anche ieri in campo. I suoi occhi dopo aver scagliato la palla nella porta di Plizzari, dicono tutto. E’ lo sguardo orgoglioso come a dire: «Siamo ancora vivi, sono ancora vivo!». Anche dalle sue reti passa la salvezza del Cosenza. Con quello di ieri i gol in carriera sono 202. Ne serve ancora qualcuno per continuare magari anche l’anno prossimo una storia iniziata quasi per caso in rossoblù, che potrebbe però rivelarsi più bella di quanto ci si sarebbe potuti aspettare.