Sogna la Serie A il neo direttore generale del Cosenza calcio. «Cosa mi ha spinto a richiamare la massima serie in conferenza? La convinzione. Ed è quella che nella vita è fondamentale avere degli obiettivi. Altrimenti non si ha mai presente la meta», spiega Beppe Ursino. «Sono giunto dove sono con enormi sacrifici, perché al Sud bisogna triplicare gli sforzi per ottenere gli stessi obiettivi che si pone il Nord. Mancano le risorse economiche e per pareggiare il livello è necessario lavorare d’immaginazione. E così tenteremo di costruire una rosa in grado di riempire il “Marulla”».

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Ursino è uomo di mondo, oltre che di calcio naturalmente, e a 75 anni si è rimesso in gioco con grande entusiasmo. «Oggi, ormai, tutti arrivano in un luogo e vanno via subito, a Cosenza è successo molto spesso. Io resterei per tanto tempo, purtroppo devo fare anche i conti con la carta d’identità – ammette -. Soltanto per questo motivo ho preteso di firmare per un anno».

Roccella Jonica, Crotone, la Serie A. Il suo mondo è racchiuso tutto lì. Il film della sua vita scorre via lungo tre stelle polari a cui ora vuole aggiungerne un’altra. «Non ho nessun rammarico nella mia vita sportiva. Ho trascorso gran parte del mio tempo in una società che mi ha dato tutto. Alla base del rapporto c’era la fiducia. Ho fatto tre campionati di serie A e conosciuto tutti i maggiori dirigenti, con tutti ho costruito un rapporto solido».

In un’intervista a Gazzetta del Sud dice che «dalla legge Bosman in poi è stata un’autentica rivoluzione» e che il «ruolo del direttore sportivo non è più quello di una volta, tanto che calciomercato è soltanto l’ultima componente». Continua a leggere su Cosenzachannel.it