«E poi silenzi». La storia recente del Cosenza Calcio e del suo presidente Eugenio Guarascio è soprattutto questo. Silenzi. Di fronte a tutto, dalle penalizzazioni all’ultimo posto in classifica. Fino ad arrivare alle trattative per la cessione della società. Un argomento che in teoria dovrebbe portare quantomeno a qualche dichiarazione in più e che invece regala ogni giorno episodi sempre più surreali. Per citare Giovanni Arpino, indimenticata penna de “La Stampa”, si dovrebbe «tornare a parlar football» con la fine della pausa nazionali. E invece si riprende a parlare di una trattativa annunciata neanche venti giorni fa e già saltata. Ovverosia quella con il Gruppo Citrigno.

Eppure il patron, dopo che una settimana fa il sindaco Caruso aveva tuonato contro di lui a "Buongiorno in Calabria", aveva rilasciato un comunicato. «La Società ribadisce quanto affermato nell’incontro del 6 febbraio scorso, confermando l’esistenza di trattative in corso per la cessione del sodalizio», scriveva nella nota il Cosenza Calcio. «Trattative che nel frattempo sono progredite, nel rispetto della massima riservatezza come previsto dalle norme vigenti per le società di capitali e al riparo da inopportune intromissioni mediatiche».

Al netto dell'improprio termine "inopportune intromissioni mediatiche", quasi a voler dichiarare che il lavoro della stampa sia "inopportuno", la nota del Cosenza Calcio parlava di «trattative che sono progredite». Ci sarebbe da ragionare sul significato del verbo "progredire", visto che la trattativa, dice il Gruppo Citrigno, «non ha avuto alcun riscontro concreto». Il che significa, ripulito dal comunicatese, che Eugenio Guarascio non ha mai risposto alle proposte. Due versioni opposte.

Cosenza Calcio, intanto va chiusa una stagione agonica

Nel frattempo scorre il calcio. «E si ritorna a parlar di football», nel senso di calcio giocato? Forse, a Cosenza, ancora no. Perché l'argomento Cosenza Calcio ormai è connesso tutto alle prossime mosse di Eugenio Guarascio. Che intanto alla squadra chiede la salvezza, quasi a voler segnare il proprio territorio. Nel frattempo, post comunicato, il sindaco Caruso aveva parlato di nuovo. Proprio dell'ultima nota proveniente da via degli Stadi.

«Ci si trincera - ha detto ai nostri microfoni il primo cittadino - dietro dei patti di riservatezza che non verrebbero violati comunicando alla città quale sia lo stato dell'arte. Guarascio ha l'obbligo di far sapere alla città come stanno le cose». Un obbligo che, però, il proprietario di Ecologia Oggi non sembra sentire. E non si può tornare «a parlar di football». Perché di calcio giocato, da qua a fine campionato, c'è poco da dire. Con una retrocessione annunciata e i Lupi ormai finiti in pasto a tutti.