Dal 2 aprile scorso è ufficialmente parte dell’organigramma del Cosenza Calcio con incarichi nell’ambito organizzativo e amministrativo. Ma sul passato recente di Luigi Micheli, ex direttore generale del Brescia, si addensano ombre giudiziarie. Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, Micheli sarebbe attualmente indagato dalla Procura per truffa, appropriazione indebita e autoriciclaggio.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Benedetta Callea, è partita dopo una denuncia presentata dai legali del Brescia Calcio per conto del presidente Massimo Cellino. Alla base della querela vi sarebbero, secondo l’accusa, «numerosi indebiti prelievi di denaro effettuati dall’ex direttore generale a favore di se stesso nel corso degli anni e fino ad un mese prima della dimissioni», avvenute a metà febbraio. Dopo la denuncia il Brescia calcio starebbe svolgendo «ulteriori e accurati approfondimenti sull’operato del ex direttore Micheli», secondo quanto riferisce la testata lombarda. Tutte accuse ovviamente da provare ed è per questo che i magistrati hanno avviato riscontri.

Nel mirino della Procura sarebbero finiti bonifici, firme, bilanci e spese sostenute dal club durante il periodo di gestione Micheli. Un intreccio di dati finanziari che la magistratura sta ora passando al setaccio per ricostruire l’intera vicenda. Sicuramente il caso Micheli – scrive il quotidiano bresciano  –  aggiunge tensione in un finale di stagione già di per sé complicato per le Rondinelle. Sul campo per la corsa salvezza fin qui costellate da occasioni perse e da giganteschi rimpianti.

Il nuovo incarico al Cosenza – accettato da Micheli con un contratto fino al termine della stagione – alimenta ulteriori polemiche. Il presidente Eugenio Guarascio gli ha affidato la supervisione dei conti e la preparazione dei documenti in vista della prossima stagione, oltre che il supporto per il ricorso al Tar contro la penalizzazione di quattro punti in classifica subita dal club rossoblù.