Domani sera i Lupi si giocano l’accesso ai playout, sugli spalti presenti più di 10 mila spettatori. Il tecnico: «Ci sono degli acciaccati, ma la squadra è carica»
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Pierpaolo Bisoli cita Gianni Di Marzio e rispolvera la metafora degli elmetti da indossare. Cosenza-Cittadella rappresenta per l’intera città, non solo quella sportiva, il viatico per mantenere la categoria. Sia il sindaco Franz Caruso che la presidente della Provincia Rosaria Succurro hanno definito la Serie B «un patrimonio inestimabile». Di conseguenza hanno annunciato la loro presenza al Marulla, invitando tutti a fare lo stesso. Sugli spalti, con la riapertura momentanea della Tribuna B, ci saranno oltre 10mila spettatori. Insomma, sarà una festa che i veneti proveranno a rovinare. «È una compagine di categoria che soltanto quest’anno non ha centrato i playoff - evidenzia l’allenatore dei Lupi -. Spero che venga un po’ più rilassata, anche se ne dubito».
Infermeria affollata
Il tecnico fa il punto sull’emergenza di formazione, svelando gli acciaccati. «Io faccio le scelte in base a quello che percepisco - dice -. Florenzi non è in un grande momento, così come Camporese che non ci sarà. Caso non si è allenato, idem Vallocchia e Palmiero. Vediamo in queste 24 ore cosa succederà e se recupereremo qualcuno. Ad ogni modo sono tranquillo, perché oggi il Cosenza è all’altezza di giocarsela con tutti quanti. Pisa ne è l’esempio. Siamo padroni del nostro destino e la cosa mi rende tranquillo». I convocati, ad ogni modo, verranno resi noti domani mattina, segno che la speranza è l’ultima a morire. «È stata la settimana più pesante - continua Bisoli - però i ragazzi sanno cosa fare. Li ho visti carichi, è la partita della vita dove non possiamo sbagliare».
L’esperienza di Bisoli a Cosenza
Il titolare della panchina chiude tracciando un bilancio parziale della sua esperienza al timone del Cosenza: «Il momento più brutto è stato dopo la partita con il Monza - ammette -. Mi sono chiuso in camera dicendo a me stesso che serviva fare di tutto con Benevento e Pisa. Allora ho cercato di rendere più sicuri i miei ragazzi. I momenti più belli sono due: la vittoria con i sanniti e l’emozione che mi hanno regalato i tifosi dopo la vittoria col Pordenone. Sogno di riviverla di nuovo contro il Cittadella domani sera».