Ventuno positivi negli amaranto, ma ancora latitano decisioni sulla sfida in programma il 15 gennaio. Un match però che sarebbe assurdo giocare
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Sono giorni difficili per la Reggina e per Mimmo Toscano. L'allenatore amaranto sta fronteggiando una ripresa degli allenamenti che lo vede alle prese con solamente dieci elementi a disposizione, peraltro senza portieri. Allo stato attuale, insomma, per il mister di Cardeto è impossibile anche solo pensare di poter fare una partitella di calcetto.
Sedici dei ventuno contagiati sono emersi nella giornata del 30 dicembre: pur ipotizzando (in maniera estremamente ottimistica) un isolamento di dieci giorni, torneranno a disposizione il 10 gennaio. Considerando che tutti loro non si allenano dal 23 dicembre, dovrebbero affrontare un match di un campionato professionistico - quello del 15 contro il Brescia - con due o tre allenamenti.
In attesa
Il club, per voce del general manager Fabio De Lillo e del Direttore Sportivo Massimo Taibi, ha chiesto il rinvio del confronto con le rondinelle. Una richiesta ancora non accolta, ma che sarebbe assurda da rigettare. In primis per quello che è lo status quo che vede coinvolta la squadra dello Stretto; in secondo luogo per quelli che sono i precedenti relativi alla diciottesima giornata di campionato.
Precedenti
Quella, per inciso, in cui sono si sono giocate Benevento-Monza e Lecce-Vicenza. In entrambi i casi, a bloccare la disputa degli incontri erano state le Ats di Monza e Lecce, che fermarono brianzoli e giallorossi, questi ultimi addirittura già in albergo per il ritiro pre-gara.
Rinvii sacrosanti: come sarebbe quello di Reggina-Brescia. Dalla Lombardia, giunge voce di un Cellino contrario al nuovo posticipo del match del Granillo. Ad onor del vero: sia amaranto che rondinelle erano favorevoli alla disputa delle sfide del 26 e 29 dicembre. Oggi, però, è impossibile non giudicare e non vedere come e quanto la situazione si sia rovesciata. E di come la partita non possa che essere rimandata.