Gli infusi speciali portati da Bisoli non hanno per adesso sortito alcun effetto. Il Cosenza va ko anche a Como dove ha tirato in porta la prima volta dopo 65 minuti. L’atteggiamento mostrato dagli ospiti è stato rinunciatario fin dall’inizio, conservativo se si vuole essere buoni. I biancazzurri vincono con merito e il 2-1 finale è frutto di un’invenzione di Caso, inutile ai fini del risultato considerata la doppietta di Gabrielloni.

La classifica non cambia la sua fisionomia, perché Palmiero e gli altri restano a galla grazie alle disgrazie altrui, capaci di fare ancora peggio di loro.  

Situm nel tridente, ma solo sbadigli

Bisoli opta per il 3-4-3, ma in realtà è un 5-4-1 molto abbottonato. Sulla stessa linea di Caso e Larrivey posiziona Situm e non Millico arretrando sensibilmente il baricentro. A centrocampo torna Bittante dal 1’, con la diga centrale composta da Ndoj (tra i peggiori) e Carraro. Davanti a Matosevic, invece, conferma per Camporese: non c’è Hristov. Gattuso dà sfogo al 4-4-2 con l’ex Gliozzi al fianco di Cerri. Il Cosenza si mette a protezione del suo portiere senza mai ripartire, tanto che il match è noioso come pochi. La prima azione degna di nota arriva, nientemeno, al 41’ quando il pipelet dei Lupi esce male e Parigini tenta il pallonetto.  Bittante salva sulla linea conservando al break il risultato ad occhiali.

Gabrielloni super star, Caso fiammata inutile

La ripresa inizia con un accorgimento tattico di Bisoli che sposta Situm mezzala (poi rilevato da Palmiero) e chiede a Caso di giostrare alle spalle di Larrivey (presto sostituito da Millico). È il Como però che continua a fare la partita. I lariani fraseggiano bene fino al limite dell’area, ma sbattono su un muro perché il tecnico dei calabresi negli ultimi 16 metri ha eretto un bunker. Al 20’ della ripresa ecco il primo tiro dei Lupi. E’ di Caso, ovviamente sugli sviluppi di un contropiede vecchia maniera. Poi Matosevic al 24’ dice di no a Scaglia con un intervento di puro istinto, ma nulla può quando Ioannou confeziona un assist meraviglioso per Gabrielloni che deve solo spingere la palla in rete. Il 2-0 al 39’ quando Cerri fa ciò che vuole in mezzo al campo e apre sulla destra per Vignali. In area c’è sempre Gabrielloni che conclude un’azione da manuale del calcio. La partita è finita, Caso la riaccende con un gol di pregevole fattura, Voca trova il tempo per farsi espellere. La solita sinfonia, insomma.

Il tabellino di Como-Cosenza

COMO (4-4-2): Facchin; Vignali, Scaglia, Solini, Ioannou (37’ st Cagnano); Parigini (37’ st Nardi), Bellemo, Arrigoni, Gatto (20’ pt Blanco, 37’ st Bertoncini); Cerri, Gliozzi (19’ st Gabrielloni). A disp.: Bolchini, Zanotti, Iovine, Kabashi, La Gumina, Peli, Bovolon. All. Gattuso
COSENZA (3-4-3): Matosevic, Camporese, Rigione Vaisanen; Bittante, Carraro (41’ st Voca), Ndoj (32’ st Boultam), Liotti (41’ st Florenzi); Situm (14’ st Palmiero), Larrivey (14’ st Millico), Caso. A disp.: Sarri, Vigorito, Tiritiello, Hristov, Venturi, Gerbo, Vallocchia All. Bisoli
ARBITRO: Prontera di Bologna
MARCATORI: 27’ st Gabrielloni (Co), 39’ st Gabrielloni (Co), 43’ st Caso (Cs)
NOTE: Spettatori circa 2600 con 400 tifosi del Cosenza. Espulso al 48’ st Voca per gioco violento (Cs). Ammoniti: Bellemo (Co), Millico (Cs), Arrigoni (Co). Angoli: 5-2 per il Como. Recupero. 2’ pt - 4’ st