«Il momento è arrivato. Se ne parlava ormai da tempo e oggi sono cominciati i lavori di rimozione delle vetrate che separano la tribuna coperta dal terreno di gioco dello stadio “Ceravolo”. Una straordinaria opportunità per i tifosi giallorossi che seguono le gare da quel settore e che già dal prossimo match casalingo potranno godersi la partita senza che nulla sia frapposto tra loro e chi sta in campo». È quanto si legge in una nota diffusa dalla società dell'US Catanzaro, in merito all'inizio dei lavori di rimozione delle vetrate della tribuna coperta dello stadio "Ceravolo". 

«Abbiamo, così - prosegue la nota del presidente Floriano Noto -, anche aumentato il numero di posti fruibili, considerato che diverse centinaia di sediolini erano inutilizzabili in quanto quasi nulla era la visibilità consentita dai vecchi lastroni. Il primo passo verso uno stadio completamente all’inglese, luogo destinato allo svago, pensato per far star bene le famiglie. Una scommessa che la nostra società ha inteso perseguire, assumendosi la responsabilità di accelerare l’intervento di rimozione e facendosi garante, davanti agli enti preposti, della correttezza del pubblico che segue le vicende sportive delle Aquile».

«Ecco perché mi rivolgo all’immenso popolo giallorosso che ogni domenica ci sostiene con grande passione e calore: facciamo in modo che questa eccezionale innovazione evidenzi la maturità della nostra impareggiabile tifoseria. Evitiamo, nel modo più assoluto, intemperanze di qualunque genere e facciamo sì che i 90 minuti siano soltanto dedicati all’incitamento dei nostri magnifici ragazzi che, domenica dopo domenica, stanno dimostrando tutto il loro valore».

«Sono comunque certo - si legge ancora - che questo mio appello sia superfluo: conosco troppo bene l’attaccamento dei nostri supporter che mai vorranno ergersi a protagonisti, in negativo, di comportamenti che andrebbero soltanto a danneggiare la nostra società e, quindi, penalizzare lo straordinario cammino della squadra. Al grido di “Forza giallorossi” continuiamo a gremire il “Ceravolo”, dimostrando all’Italia intera che la nostra comunità è pronta per questa significativa “rivoluzione”».