Le partite fra Catanzaro e Cosenza richiamano sempre il pubblico delle grandi occasioni, anche quando come stavolta le distanze sono siderali. Il fascino del Nicola Ceravolo del resto non conosce confini e contamina pure un tifoso del Servette.

Aigle come aquila

«Vengo da Aigle, in Svizzera – dice un emigrato  –abbiamo fatto 1.600 km per vedere il derby, speriamo di vincerlo. Aigle vuol dire aquila allora siamo veramente tifosi del Catanzaro a 100%, anche in Svizzera».

«Sono originario di Curinga, ma vivo in Svizzera da 53 anni – aggiunge l’amico – Per domenica che pronostico c'è? Dobbiamo vincere 1-0.Per me è la prima volta che vedo un derby così del sud, Catanzaro contro Cosenza. Speriamo che vinciamo e vinceremo o almeno vinceremo 2-0 per me. Sarà difficile perché Cosenza ha vinto e Catanzaro ha perso».

Con loro si sono trascinati anche un tifoso del Servette (serie A svizzera) che voleva vedere un po di allenamento. Ma mister Caserta ha fatto pretattica ed i cancelli del Poligiovino giovedì pomeriggio sono rimasti chiusi.

«Non fa niente, chiacchieriamo fra noi pregustando lo spettacolo di pubblico. Peccato perché non ci sono i tifosi del Cosenza. È assurdo perché la cosa più bella è proprio le tifoserie».

Qualcuno anticipa i temi del derby, altri guardano con autentico spirito sportivo.

«Se il Cosenza gioca in difesa, allora riusciamo a fare qualcosa. Altrimenti è una partita che si giocherà sui nervi –azzarda un giallorosso di vecchia data –  Sicuramente sarà qualcosa di spettacolare, al di là del risultato».

«Che sia un momento di avvicinamento e di civiltà: io sono della provincia di Cosenza e sarò presente alla partita. Quindi vedrò questo spettacolo con tutto il cuore – dice un sostenitore rossoblu che vive nel capoluogo di regione – Faccio gli elogi alla tifoseria del Catanzaro per la vicenda che conosciamo (la solidarietà per la morte del tifoso “Uccello”), per come è stata vicina, per tutto. E che questo sia veramente di buon auspicio, perché tutta questa schifezza di inciviltà che c'è stata in questi decenni tra le tifoserie debba finire».