Anche quest’anno ha fatto la sua parte, concretamente, con la presenza e la sostanza, la costanza di rendimento e il dinamismo. Poche parole e molti fatti. Sembra una frase scontata, ma capita a pennello a proposito di Antonio La Torre. Centrocampista classe 2003, da tre anni in evidenza con la maglia del Capo Vaticano, nello stesso periodo ha sempre avuto un rendimento elevato. Non a caso è l’unico calciatore del campionato presente, per la terza stagione consecutiva, nella Top Ten di Zona D, il format che LaC Tv dedica al calcio dilettantistico calabrese.

Un aspetto che lo rende ovviamente orgoglioso: «È molto bello essere spesso presente nella Top Ten. Ho seguito spesso la classifica e sono orgoglio di essere nei primi dieci per la terza stagione di fila. Sul campo cerco sempre e comunque di fare la mia parte». E poi aggiunge: «È stata una bella stagione. Siamo sempre stati là in alto, forse potevamo fare qualcosina in più nel momento in cui abbiamo raggiunto la vetta della classifica, ma resta ugualmente una stagione fantastica. I meriti sono di tutti: abbiamo un gruppo fantastico: andare agli allenamenti è sempre stato un piacere».

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La timidezza dinanzi alle telecamere non corrisponde alla grinta, al dinamismo e all’efficacia mostrate puntualmente sul campo. Capo Vaticano secondo in classifica e vincitore dei play off: per Antonio è anche il tempo delle dediche: «Il pensiero va alla mia famiglia: è sempre presente e non salta una partita. Sono grato a loro per il sostegno e per il supporto. E poi questa soddisfazione va condivisa con tutto l’ambiente di Capo Vaticano». Per quanto riguarda il futuro: «Vedremo. Adesso ci godiamo questa vittoria nei play off e anche il meritato riposo».

Il calcio è un affare di famiglia. Il fratello Matias, classe 2006, gioca nell’Under 19 della della Vibonese. Il padre Massimiliano a suo tempo regalava magie come ricordano i giornali dell’epoca: Tropea e Capo Vaticano alcune delle squadre nelle quali ha fatto la differenza ai suoi tempi. Da lui tanti validi consigli. «È stato ed è fondamentale per la mia crescita. Mastica calcio da tempo e – conclude Antonio La Torre - certe cose le vede e le intuisce subito. È il mio mentore e non posso che ringraziarlo.