VIDEO | Il primo magistrato beato nella storia della Chiesa è stato protagonista di un'iniziativa nell'ambito del Magna Graecia School in the city ideata da Gianvito Casadonte
Tutti gli articoli di Spettacolo
È stata una serata evento interamente dedicata a Rosario Livatino, il giudice assassinato a 37 anni dalla mafia, primo magistrato proclamato beato nella storia della chiesa, quella andata in scena nel cortile dell’Opera salesiana di Soverato nell’ambito del Magna Graecia School in the city, l’iniziativa cinematografica ideata da Gianvito Casadonte, che ha coinvolto nei lunghi mesi di pandemia gli studenti delle scuole catanzaresi: «L’intento è raccontare i grandi uomini che hanno fatto la storia di questo Paese che molte volte vengono dimenticati e invece sono degli esempi di vita»
Il documentario
Nel corso della serata la proiezione del documentario “il giudice di Canicattì, Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia” del regista Davide Lorenzano, che ripercorre la vita del giudice ragazzino attraverso le testimonianza di amici, colleghi e compagni di scuola del magistrato: «Parlando con i ragazzi – ha raccontato il regista - dico spesso “sapete che Rosario Livatino era quel ragazzo che fuori dall’ufficio si concedeva un buon film a casa con il padre, per esempio Star trek”. Penso che non ci sia nulla di più bello nel far capire come queste personalità così grandi, così apparentemente inarrivabili, specialmente oggi perché beati, in realtà siano magari in mezzo a noi e spesso non ce ne accorgiamo. Lo capiamo solo quando è troppo tardi purtroppo».
Placido e il racconto della mafia
Ospite della serata l’attore e regista Michele Placido, che nella sua lunga carriera, tra le altre cose, ha vestito i panni del commissario di polizia Cattani ne “la Piovra” e che presto tornerà ad occuparsi di mafia con una fiction su Rai 1 dedicata proprio al giudice Livatino: «Io ho interpretato sia il male che il bene. Nelle mie interpretazioni c’è il commissario Cattani ma c’è anche Provenzano in un film girato proprio qui in Calabria. Si esprime il bene e si esprime il male nel nostro percorso esistenziale. È evidente che qui a Sud molto spesso questi aspetti vengono ancora più fuori anche se oggi un po’ meno. Il sacrificio di Livatino, di Falcone, Borsellino, hanno rassicurato un po’ e hanno insegnato molto a questi ragazzi.
Poi noi artisti dobbiamo fare di tutto e di più per raccontare il riscatto soprattutto attraverso queste grandi figure di magistrati». Ruoli per i quali Placido ha avuto sempre grandi maestri: «ci si prepara attraverso le biografie, attraverso lo studio e poi ci vuole il talento, o ce l’hai o non ce l’hai». Prima di assistere alla proiezione del documentario su Livatino infine un pensiero sulla figura di questo piccolo grande uomo: «sappiamo bene chi è e la cosa più importante è che sarà presto santo. Nell’incontro che abbiamo avuto insieme a Gianvito con il Papa, il pontefice ha espresso tuta la sua soddisfazione nel rendere per adesso beato e poi santo Livatino. In duemila anni della storia della Chiesa non era mai successo che un magistrato, un laico, diventasse santo. E questa è una cosa straordinaria».