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Poca l’attenzione e la cura per il patrimonio storico e archeologico che la Calabria, terra di greci e romani, bella e maledetta, possiede ma non valorizza. Così come a Capo Colonna, nel crotonese, il parco archeologico è stato seppellito da colate di cemento per creare un maxi parcheggio, a Monasterace Marina, nel reggino, il Museo archeologico continua a subire danni, ignorati dalla burocrazia. Nel 2013, il passaggio del ciclone Nettuno, colpì il tempio dorico di Kaulon. Si costituì un comitato civico, che dopo diverse battaglie mediatiche, riuscì a calamitare l’attenzione dell’allora assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri. Fu ottenuto un finanziamento di 300.000 euro per riconsolidare la duna alla base del tempio. Ma risolto un problema, se n’è presentato un altro. Le mareggiate hanno iniziato a colpire la duna sottostante Casa Matta, dove si trova il mosaico ellenistico piu grande mai ritrovato, quello dei draghi e dei delfini del III secolo a. C.
La Regione Calabria, aveva programmato un contributo di 2.5 milioni di euro, che ad oggi non sono impiegabili, afferma Gianpiero Taverniti, del Comitato civico “Monasterace nel cuore”, solo perchè esisterebbero dei contenziosi tra ditte che hanno fatto accesso di partecipazione al bando di gara. Un nuovo finanziamento ministeriale di 700.000 euro, era stato stanziato da Roma. Prevedeva la riqualificazione dell’area archeologica, dato l’effettivo degrado in cui versa. Il grande paradosso è che di questi nuovi fondi disponibili, ma non ancora impiegabili per questioni burocratiche, neppure un centesimo si è tradotto in interventi operativi. Perché, a questo punto, non si interviene? E’ questa la domanda che il Comitato continua a porsi.
Rossana Muraca