E' uscito ufficialmente da qualche giorno un brano inedito di Rino Gaetano, dal titolo “Ti voglio”. Si tratta di un provino incompleto composto e registrato, ritrovato dalla sorella Anna, la quale ha affidato la composizione delle due strofe mancanti al cantautore romano Artù, al secolo Alessio Dari. La particolarità sta proprio nel timbro vocale di quest'ultimo, nonché nelle sue doti artistiche, che ricordano molto quello di Rino. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio la storia di questo inedito.

Com'è nata l'idea di fare uscire questo brano?

«Dopo il concerto del Primo Maggio due anni fa, Anna (la sorella di Rino n.d.r.) mi ha invitato al Rino Gaetano Day il 2 giugno; dopo un mesetto mi chiamò per farmi sentire una cosa. La raggiunsi e mi disse che c'era un brano di Rino incompleto, e mi chiese di cantarlo. Mi prese un colpo: siccome il brano non era finito, mancavano due strofe, mi chiese di completarlo. E li, mi prese un altro colpo. Mi diede il provin,o e per due-tre giorni non riuscii a scrivere niente, poiché ero completamente bloccato; ogni cosa che scrivevo mi sembrava, o troppo eccessiva, o troppo poco. Alla fine, non ragionai più con la testa, ma con la pancia, e scrissi il testo; glielo feci sentire e le piacque subito, tant'è che ci abbracciammo. Poi, con la Rino Gaetano Band, siamo entrati in studio per registrarlo. Ero e sono un grande fan di Rino, quindi pensa a come mi sono potuto sentire a lavorare su un suo brano».

 

Nel finale si sente proprio la sua voce originale del provino...


«In pratica è stato ritrovato il provino registrato con la sua band, si sente tutto il testo, poi due parti in cui lui canta “lalala”, poiché probabilmente il testo doveva ancora completarlo; li ho inserito le mie parti. Principalmente, essendo una canzone d'amore, ho pensato a una donna mentre scrivevo, a questo amore che non finiva mai; invece, quando l'ho riletto, mi sono accorto che avevo scritto i versi per Rino, sentendo un botta e risposta tra me e lui».

 

Cosa rappresenta Rino Gaetano nella tua formazione artistica?


«Mi ha influenzato molto. Ascolto tutto il cantautorato degli anni '70, i vari De Gregori, Dalla, Battisti, però Rino Gaetano è stato uno squarcio su tutto. Ho iniziato ad ascoltarlo tardi rispetto a tutti gli altri, lo conoscevo solo per “Gianna” e “Ma il cielo è sempre più blu”; quando, poi, ho iniziato ad ascoltarlo meglio, più a fondo, mi ha devastato. E la grandezza di Rino sta nei brani meno conosciuti».



Indubbiamente hai un timbro che lo ricorda molto...


«Non volevo fare il cantante, e quindi non ho tecnica. Grido, cerco di essere intonato, ed è forse questo quello che si avvicina di più al mondo di Rino».

Hai un suo disco/brano preferito, mettendo da parte quelli più conosciuti?


«”I miei sogni d'anarchia”. E' una delle canzoni più belle che ha scritto, la metto sul podio della musica italiana. All'interno c'è tutto: c'è l'amore, la rivoluzione, c'è il '68, i dischi, la passione, la lotta. C'è tutto Rino».

 

Adesso ti aspetta un tour, immagino...


«Con la Rino Gaetano Band suoneremo a Roma il 2 giugno in occasione del “Rino Gaetano Day”, dove suoneremo “Ti voglio”; il 25 maggio uscirà il mio disco e successivamente partirà il tour che toccherà tutta Italia».

 

Crotone rientrerà in questo tour?


«Spero di venirci e suonare “Ti voglio”, magari proprio in piazza Rino Gaetano. Ne approfitto per fare un appello a qualche promoter che organizzi un concerto proprio a Crotone. Ho date tra la Puglia e la Sicilia, ma la Calabria ancora nulla. Ci sono stato un sacco di volte ed è bellissima. Spero veramente di venirci a fare un concerto nella piazzetta di Rino».