Una distesa di petali bianchi, il sipario aperto: entra in scena in maniera insolita, dal fondo del palco, un riquadro di luce nel buio totale. È Francesco Colella al suo ritorno a Catanzaro, per la prima volta sul palco del Teatro Politeama con la prima nazionale delle Metamorfosi, spettacolo realizzato in coproduzione con il XX Festival d’autunno. Con la regia di Francesco Lagi, col quale collabora ormai da tempo, Colella ha dato voce a Lucio, l’asino d’oro tra i protagonisti dell’opera di Apuleio, che ha raccontato le sue tante avventure in mezzo agli umani, umano anche lui, ma trasformato da un unguento magico in un somaro. Prima di riuscire a mangiare delle rose - unico antidoto che gli permetterà di tornare Lucio, l’uomo - il ciuchino affronterà una serie di sventure, attraverso le peggiori brutture umane che riconoscerà, ma alle quali non potrà sottrarsi, in quanto asino. Eppure nella sua straordinaria esperienza di vita da mulo, l’ultimo degli animali domestici, il più bistrattato forse, Lucio apprenderà tantissimo e capirà molto più delle umane vicende rispetto a quando era semplicemente un uomo.

L'omaggio della sua città

Francesco Colella ha portato in scena l’asino con una messa in scena semplice, ma d’effetto. Solo sul palco in mezzo alla distesa di petali bianchi, poi anche rossi, per le rose che finalmente Lucio riesce a mangiare e quindi tornare “umano”, vestito da mimo d’altri tempi, ha avuto unicamente alcuni inserti musicali – oltre alle luci – ad accompagnarlo nel racconto del somarello: il silenzio, raccolto, di una numerosa platea particolarmente attenta, e il lunghissimo applauso finale, con doverosa standing ovation, hanno sancito il successo, prevedibile, della serata. Al momento dei saluti, il direttore artistico del Festival d’autunno, Antonietta Santacroce, ha consegnato a Francesco Colella, «un catanzarese illustre che ce l’ha fatta e che non si è minimamente montato la testa, rimanendo molto legato alla sua città» ha detto, il premio realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, raffigurante la statua del Cavatore di Giuseppe Rito, simbolo della città e più che mai azzeccato. A consegnarlo all’attore, il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e l’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi.

Tra gli attori italiani più apprezzati

«Qui è diverso – ha ammesso Colella, visibilmente emozionato –. Il valore aggiunto è stare di fronte a voi. Ho fatto i red carpet, ma quelli sono per un lavoro già compiuto: il mio pensiero mentre ero lì, era rivolto a questo spettacolo. Torno spesso a Catanzaro e farlo oggi su questo palco è incredibile, ma serve un coraggio maggiore perché mentre stai lì sopra, ti assalgono l’adolescenza, la maturità, l’infanzia, i volti, i ricordi che ho visto scolpirsi nel tempo, che amo, per cui sì, ci vuole davvero un coraggio maggiore». «Siamo veramente fieri di aver ospitato questa sera uno dei più grandi attori italiani – ha affermato il direttore Santacroce -. Catanzarese di nascita, Francesco è tra i più acclamati del momento: lo abbiamo visto in numerose fiction su Rai, Netflix e Disney+. Ha appena presentato alla Festa del cinema di Roma due film che lo hanno visto tra gli interpreti principali, “Suspicious minds” di Emiliano Corapi e “Volare” di Margherita Buy. Siamo quindi orgogliosi di averlo celebrato con questa serata davvero speciale».

Cresce l'attesa per Elio e le storie tese

Il XX Festival d’autunno - realizzato dall’associazione Donne in arte con il supporto di Mic, Por Calabria Fesr Fse, Calabria Straordinaria, in collaborazione con Fondazione Carical, la Camera di commercio e i Comuni di Catanzaro, Montauro, Soverato, Tropea e Santa Caterina – si appresta ora a volgere al termine: «L’ultimo appuntamento in cartellone – ha aggiunto Santacroce - sarà quello con Elio e le Storie tese, il prossimo 10 novembre. Il gruppo più irriverente della musica italiana arriva per la prima volta in Calabria con un’unica data regionale, per uno spettacolo che sono certa sarà pieno di bella musica, satira e divertimento».