Cria da Marè, la storia di Marielle Franco in scena ad Armonie d'Arte Festival

Anteprima assoluta per una rappresentazione che tocca una tematica sociale forte e delicata allo stesso tempo: la lotta per la difesa dei diritti delle donne

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di Redazione
20 agosto 2018
16:38
Marielle Franco
Marielle Franco

Il 23 agosto il palco di Armonie d’Arte Festival, al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, ospiterà l’ultima opera teatrale dell’autrice calabrese Anna Macrì, “Cria da Marè – Marielle Franco. Una donna, il potere, l’amore”. Anteprima assoluta per una rappresentazione che tocca una tematica sociale forte e delicata allo stesso tempo: la lotta per la difesa dei diritti delle donne.

 


Una vita dedicata alla lotta contro le disuguaglianze


Marielle Franco era una politica, sociologa e attivista brasiliana. È stata consigliera comunale a Rio de Janeiro ed ha presieduto il Comitato delle donne del Consiglio comunale, impegnandosi in prima linea nella lotta per i diritti del genere femminile.
Marielle era una donna nata e cresciuta in una favela a nord di Rio de Janeiro, Marè, il luogo da qui prende titolo l’opera: “Figlia della Marea”. Aveva 39 anni, quando, lo scorso 14 marzo, è stata uccisa dai proiettili di una calibro 9 mentre rientrava nella propria abitazione. Era una donna di colore, madre di una bambina cresciuta senza l’aiuto del marito e omosessuale dichiarata, che ha votato l’intera esistenza alla lotta contro le disuguaglianze e la violenza in un Paese considerato tra i più violenti al mondo. Col suo attivismo sociale ha più volte denunciato gli abusi della polizia e le violazioni dei diritti umani nella società brasiliana. Pochi giorni prima della sua uccisione aveva accusato pubblicamente le azioni violente di reparti della polizia militare ai danni delle minoranze sociali delle favelas brasiliane, precisamente contro l’intervento del 41° battaglione della polizia militare, il più temuto della città, nella favela di Acari.

 

 

La scrittrice e la lotta alla violenza sulle donne 


Anche Anna Macrì (foto), la 49enne scrittrice e attrice di Catanzaro, si contraddistingue nel panorama artistico per il suo forte impegno sociale, nella lotta contro i femminicidi e le violenze sulle donne. È l’autrice di “Malamore” una raccolta di 10 storie vere di donne maltrattate e violate, uscita nelle librerie lo scorso aprile.
In un’intervista rilasciata tempo fa a LaC News 24, la scrittrice ha spiegato che «quando si parla di violenza sulle donne l’attenzione dei media si concentra soprattutto sui femminicidi, che però sono l’atto finale di una violenza di genere che spesso viene perpetrata per lunghissimo tempo e molte volte non coincide neppure con una vera e propria azione fisica». «Sono piuttosto le violenze psicologiche, le pressioni quotidiane - sostiene Macrì - a segnare le donne, che vengono lentamente destrutturate come persone. È quanto, ad esempio, accaduto a me».

 

 

Un omaggio al Brasile 


Questa storia di violenza, che verrà messa in scena questo giovedì nell’incantevole e suggestivo scenario del Parco Scolacium, non sarà uno spettacolo angosciante e greve ma una denuncia ironica e impertinente, visionaria e brillante sull’assuefazione alla violenza come modello errato di vita sociale. La storia di Marielle mira a riscattare un’umanità violata e a ricostruirne, da queste macerie, una migliore.

La rappresentazione teatrale si inserisce all’interno di un festival che sostiene le grandi tematiche sociali e l’integrazione interculturale omaggiando, in questa occasione, il Brasile. Lo spettacolo sarà preceduto da un dibattito sull’integrazione sociale nel grande paese del Sud del mondo e verrà condotto da Francesco Brancatella. Ospiti del dibattito saranno l’attivista e cordinatore del Moci Ong, (organizzazione non governativa che si occupa di cooperazione con i paesi in via di sviluppo) Lindara Nobre Costa e l’attivista e compagna di Marielle, Monica Tereza Benicio.

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