VIDEO | Come in tutta Italia anche nel capoluogo di regione sono state diverse le adesioni all'iniziativa di Unita per protestare contro il lungo periodo di chiusura disposto dal Governo
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Teatri illuminati e tanta voglia di ricominciare. Anche Catanzaro ha riposto all’appello di Unita, Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo con una manifestazione simbolica per ricordare lo stato di abbandono del settore culturale e per chiedere, a un anno di distanza dal primo provvedimento anti Covid che ne ha disposto la chiusura, un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi. «Una manifestazione che non ci porterà a tanto ma magari riusciremo di nuovo a far parlare di noi – ha spiegato Salvatore Corea della cooperativa Edizione Straordinaria e Compagnia Teatro di Mu - per ricordare che esiste un mondo che è quello dei lavoratori dello spettacolo dal vivo che in questo momento sta soffrendo. Non abbiamo futuro in quanto non possiamo dare continuità al nostro lavoro, ed è veramente difficile.
Teatri sicuri
«Ci fa male stare fermi per chissà quanto altro tempo - ha aggiunto Corea - soprattutto essere gli unici ad essere fermi. Ci sono posti molto simili ai teatri che rimangono aperti. Noi del settore teatro e spettacolo dal vivo siamo quelli che per un’intera stagione abbiamo avuto quasi 350 mila spettatori e tra questi un solo malato di covid. Noi siamo quelli che hanno rispettato tutto quello che ci è stato chiesto di fare. Lo abbiamo fatto e siamo stati comunque i primi a essere chiusi, gli ultimi a riaprire l’anno scorso e di nuovo i primi a richiudere. Sul nostro palcoscenico c’è un nastro bianco e rosso che abbiamo steso ala fine dell’ultimo spettacolo e da allora è rimasto lì. Non so a cosa potrà servire quello che stiamo facendo oggi ma so che dobbiamo fare in modo che il nostro settore abbia la stessa dignità di qualsiasi altro settore. Rispetto ai grandi teatri noi non abbiamo soldi per andare avanti, i nostri soldi sono il pubblico e se noi non abbiamo il pubblico siamo morti. Siccome non abbiamo mai aiuti, qualcosa bisognerà fare».
Lo stato di abbandono
Luci accese dunque al teatro Politeama, al Cinema Teatro Comunale e al centro polivalente che ospita lo spazio scenico del Politeatro “Il Minore” con uno sketch per ricordare che il teatro è vita. «Noi ci sentiamo abbandonati - ha sottolineato Claudia Olivadese di Edizione Straordinaria e Compagnia Tetaro di Mu -. E questa sera saliremo sul palco per dedicare un momento di silenzio a questo stato di abbandono: guardiamo uno spazio che potrebbe essere occupato diversamente ma che invece adesso è vuoto come noi».
«Intervenga il Governo»
«Chiediamo che vengano riaccesi i riflettori e soprattutto l’attenzione nei confronti di un mondo che in questo momento è tra gli ultimi - per Pasquale Rogato della cooperativa Edizione Straordinaria e Compagnia Teatro di Mu -. Vorremmo capire come poter tornare a vivere, perché di vita si tratta e vorremmo chiede al Governo come possiamo tornare su un palcoscenico Già la scorsa estate avevamo cercato di seguire tutti i protocolli. Ma tutto è stato vano perché dopo neanche un mese ci hanno chiuso di nuovo e quindi ci sentiamo abbandonati».
Il teatro è vita
«È una serata molto emozionante - per Francesco Passafaro, direttore artistico del Cinema Teatro comunale - con i fari e le luci accese sul palcoscenico, ed è meraviglioso perché noi viviamo di questo, di emozioni da regalare. Fondamentalmente è questo che facciamo ed è questo che da un anno è stato dimenticato. Oggi aderiamo all’iniziativa di Unita, facciamo luce sul teatro. Crediamo che questo sia soltanto un simbolo per far capire ai nostri spettatori quanto sia forse non indispensabile, ma fondamentale per garantire una migliore qualità della vita».
Assicurare la riapertura
Adesione alla manifestazione di Unita anche da parte della Fondazione Politeama per volontà del presidente Sergio Abramo, condivisa dal sovrintendente Gianvito Casadonte e dal direttore generale Aldo Costa. «Accendere le luci sul Politeama - affermano i vertici della fondazione - significa far vivere il cuore del centro storico che deve tornare a pulsare con gli insostituibili momenti di aggregazione e di partecipazione offerti dal teatro. Auspichiamo che i messaggi lanciati in tutta Italia in occasione dell'evento di ieri possano essere recepiti dal Governo nazionale al fine di assicurare, al più presto, la riapertura in sicurezza dei luoghi della cultura che sono motore di crescita su ogni territorio e meritano una più adeguata considerazione».