VIDEO | A valutare gli abiti, una giuria esperta e di spessore presieduta dal noto stilista calabrese e presidente della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande
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Si è svolta a San Giovanni in Fiore la 2^ edizione del “Festival del costume tradizionale calabrese parte del programma di eventi della Settimana del turismo delle radici. La città silana ha ospitato ogni giorno eventi culturali, laboratori per bambini sul tema del ritorno alle origini, concerti, dibattiti sul turismo delle radici e sulla promozione dei prodotti tipici del territorio.
Il Festival del turismo delle radici
L’ obiettivo del Festival turismo delle radici è semplicemente partire dalle tradizioni per investire nella crescita dei territori e riscoprire e riappropriarsi della propria identità storica e culturale. Il risultato è stato un grande successo di pubblico e di partecipazione dove la tradizione e l’autenticità hanno fatto da padrona. Eventi che hanno avuto eco all’estero richiamando centinaia di parenti di emigrati locali del primo Novecento, tra cui insieme alla propria famiglia, la giovane modella Delaney Rose Wells, figlia di Natalie Tennantdonna di origini sangiovannesi e già segretaria di Stato del West Virginia. La ragazza ha vestito i colori popolari poiché scelta come pacchiana da San Giovanni in Fiore, occasione speciale per ricongiungersi alle proprie origini.
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Durante l’evento hanno sfilato diversi costumi folkloristici dei paesi arrivati da tutta la Calabria, fino ad arrivare ad eleggere quello più bello. Un raro spettacolo di colori, di gioielli e tessuti del passato, che ha visto trionfare tra i vari comuni presenti il comune di Cerzeto con l’indossatrice Paola Tassone. Il Comune ha conquistato anche il titolo per la categoria “Valore identitario”.
Immancabile la giuria esperta e di spessore presieduta dal famoso stilista calabrese e presidente della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande. A conquistare il suo occhio esperto l’originalità dell’abito caratterizzato da ricami a mano in oro puro, un forte cromatismo e richiami attuali come il bustier, pieghe, plissé. «Ognuno aveva la sua identità, il proprio valore identitario, la loro storia, alcuni erano d’epoca e tramandati da generazione in generazione altri erano delle riproduzioni fedeli alle originali raccolte da immagini iconografiche del passato» afferma lo stilista.