Il vecchio cronoprogramma che avrebbe visto la fine dei lavori nel 2023 non può più essere rispettato. E così il termine per il completamento della più grande opera sanitaria del territorio, vale a dire il nuovo ospedale di Vibo, viene spostato ancora una volta nel tempo, nonostante la posa della prima (e unica) pietra del nuovo nosocomio avvenne nel lontano 2004. È quanto emerso dal tavolo istituzionale sulla realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia svoltosi in Prefettura.

Il vertice ha visto la partecipazione del prefetto Roberta Lulli e di tutti gli attori interessati, del procuratore Camillo Falvo, dei vertici delle forze dell'ordine e del sottosegretario per il Sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci. I numerosi intoppi, anche di natura giudiziaria oltre che burocratica nonché relativi alle competenze su alcuni aspetti, hanno inevitabilmente portato a superare quella data senza, tuttavia, fissarne una nuova.

Dal tavolo è giunta l'accelerazione per l'avvio dei lavori al Fosso Calzone che sta tenendo in scacco tutta l'opera. Interventi di messa in sicurezza che saranno eseguiti a cura della Provincia. Il vertice si è concentrato su due punti: il progetto definitivo con il relativo riequilibrio del piano economico-finanziario e la messa in sicurezza della parte terminale del Fosso Calzone.

Sul primo aspetto si attende solo il parere del Ministero della Sanità e manca praticamente solo una firma per il disco verde. A seguire verrà varato il progetto esecutivo per il quale vi sono dei tempi tecnici prestabiliti. Sull'altro aspetto tutto dipende dalla Provincia di Vibo con il presidente Solano che si è impegnato in prima persona per definire i lavori di messa in sicurezza del fosso, funzionale alla realizzazione della nuova struttura sanitaria.

«Sono state poste al tavolo tante questioni - ha detto il prefetto Lulli a margine dell'incontro - che verranno sviscerate e approfondite. Il sottosegretario ci darà l'ausilio anche di interlocuzione con gli organi governativi al Ministero della Salute. Quest'opera - ha aggiunto il prefetto - ha trovato ostacoli anche procedurali di tipo finanziario e fino a quando le cose non si allineano non sarà possibile dare un cronoprogramma di esecuzione». Il tavolo è stato quindi aggiornato al prossimo 1° dicembre.