Per un’ecografia addominale completa da eseguire nelle strutture sanitarie del vibonese, la prima data utile è tra 349 giorni. Poco meno di un anno. Sei mesi per una visita ortopedica. Sono solo alcuni esempi dei tempi medi di attesa nella sanità pubblica che fotografano un quadro desolante. I dati sono riportati sul sito del Cup regionale. Basta digitare la prestazione che si intende eseguire e la provincia per ottenere un elenco dettagliato. I tempi d’attesa più lunghi si registrano all’Asp di Vibo Valentia.

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Per meglio comprendere la frustrazione di chi deve contattare il Centro Unico di Prenotazione dell’area centro Calabria, abbiamo deciso di chiamare. Al numero 0961/789789, una guida vocale ci informa che il tempo medio stimato è superiore a 10 minuti ma ne passeranno ben 17 prima che l’operatrice risponda. Un tempo infinito che probabilmente spinge gran parte dell’utenza a desistere. Alla gentile addetta chiediamo la prenotazione di un’ecografia addominale, non urgente, da eseguire nelle strutture della provincia di Vibo Valentia. La prima data utile è il 10 febbraio del 2025 allo Jazzolino. Undici mesi. Tempi biblici che inevitabilmente orientano i pazienti (che possono permetterselo) verso la sanità privata. 

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A testimoniare il malcontento generale dei calabresi sono le numerose richieste di aiuto che giungono alla nostra redazione. Appelli che vengono diffusi anche sui canali social. Come quello di Giovanni. Il suo sfogo è rivolto al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, nella sua qualità di commissario ad acta della sanità.

«Un’ora di attesa per prenotare un’ecografia a mia madre - scrive -. Anche se in questo caso specifico ci sono io a fare tutta questa trafila, mi domando: le persone anziane come lei, che vivono sole perché magari hanno i figli fuori, come fanno? Ah… dimenticavo. L’ecografia è prenotata per fine gennaio 2025».  Un post carico di rabbia e delusione che scatena una pioggia di commenti di denuncia. A conferma che l’abbattimento delle liste di attesa, o meglio il tentativo di abbassare considerevolmente i tempi di attesa, resta ancora una chimera.