Il governatore e commissario ad acta interviene dopo la decisione di riprogrammare le risorse sull'edilizia sanitaria per evitare il taglio dei fondi da parte del Governo. E aggiunge: «Con nuovi nosocomi cambia vocazione strutture esistenti»
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«La sanità purtroppo è un disastro in tutta l'Italia e tutti, in tutte le Regioni, si lamentano del sistema sanitario che, per troppi anni, è stato poco finanziato e poco riformato da tutti i governi di centrodestra e di centrosinistra. In Calabria ancora di più perché qui si sconta anche il dramma del commissariamento: questa è la ragione per cui la Calabria non può cedere un centesimo delle risorse che ha. Io sono un dirigente nazionale del centrodestra ma sono innanzitutto il presidente della Regione Calabria, quindi quando c'è da difendere le ragioni della Calabria e dei calabresi, queste ragioni vengono prima di ogni altra cosa». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e commissario ad acta per la sanità, in riferimento alla decisione adottata nei giorni scorsi di riprogrammare le risorse sull'edilizia sanitaria per evitare il taglio dei fondi da parte del Governo.
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«Nessuna preoccupazione - ha aggiunto poi Occhiuto - per i fondi degli ospedali. Le risorse ci sono e fino a quando avrò voglia di occuparmi della Regione Calabria la Regione riuscirà ad ottenerli anche in futuro. Credo di aver dimostrato che in questi due anni abbiamo fatto incrementare il fondo sanitario e la nostra Regione ha più di quanto ha avuto negli anni passati. Abbiamo avuto la scorsa settimana altri 30 milioni per l'assistenza domiciliare. Il problema non sono le risorse che ci sono e io sono impegnato ad averne molte di più. Intanto sono impegnato a dimostrare però che la Calabria le sue risorse le vuole per rifare gli ospedali. Sono stanco di vedere sulle Tv nazionali immagini di ospedali incompiuti da 20/30 anni. Queste strutture devono essere completate e devo esserlo con le risorse che ci sono».
«Anche gli altri interventi di edilizia sanitaria - ha detto il presidente de della Regione Calabria - saranno realizzati come per esempio quelli finanziabili con i fondi Inail. Sto attendendo che si strutturi la nuova governance dell'Inail e subito dopo andrò a trovarli per mettere a terra queste altre risorse che l'Istituto ha già in bilancio e che deve spendere in Calabria».
Occhiuto sulla nuova rete ospedaliera
«Se partono i nuovi ospedali è evidente che cambia la vocazione anche dei nosocomi vicini. Se parte per esempio l'ospedale della Piana di Gioia Tauro, quello sarà l'hub che concentrerà la maggior parte delle risorse. Significa che gli ospedali più vicini potranno essere per esempio ospedali mono-specialistici, dove si trattano con un livello di specializzazione più elevato alcune patologie», ha detto ancora Occhiuto parlando con i giornalisti a margine di un'iniziativa alla Cittadella regionale.
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«I presidi sanitari decentrati - ha aggiunto Occhiuto - avranno comunque una loro funzione nel sistema sanitario regionale. È chiaro che quando si progetta la rete ospedaliera si progetta secondo i criteri della legislazione nazionale, per esempio del Decreto 70 che stabilisce che le unità operative complesse devono essere in un certo numero e devono essere dislocate sul territorio. Anche qui c'è sempre un lavoro di trattativa: per esempio non sono affatto sicuro che la rete ospedaliera che abbiamo licenziato sarà approvata dai tavoli ministeriali, soprattutto dal Mef. Ci proviamo, ma la rete ospedaliera della Calabria è una rete ospedaliera che dovrà essere comunque continuamente manutenuta. Stiano tranquilli i cittadini della Calabria, stiano tranquilli soprattutto i cittadini dei comuni che ora stanno protestando. Uno di questi è Polistena».
E a proposito dell'ospedale di Polistena, Occhiuto ha detto: «Quando io mi sono insediato c'erano i crateri nel pronto soccorso, abbiamo rifatto il pronto soccorso. Stava chiudendo l'ospedale. I primi cubani che ho preso li ho mandati a Polistena. Polistena credo che sia allo stato uno degli ospedali che funziona meglio nella provincia di Reggio Calabria. Non sono un pazzo, non voglio chiuderlo. Anzi, credo che quell'ospedale possa avere un futuro. È chiaro che nel momento in cui dico che va fatto l'ospedale della Piana di Gioia Tauro, devo dire ai ministeri affiancanti e quell'ospedale con centrale attività che ora si svolgono nella stessa zona».