Il manager ha commentato i passi avanti compiuti dalla Regione analizzati al tavolo di verifica per attuazione del Piano di rientro: «Sulla mobilità passiva ci accorderemo con le altre regioni». Cartabellota: «Il sistema dei piani di rientro e dei commissariamenti non ha funzionato»
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«La strada per uscire dal commissariamento è sicuramente spianata». Lo ha detto il sub commissario al piano di rientro, Ernesto Esposito, questo pomeriggio, a margine di un incontro sul tema della mobilità passiva. Il manager ha commentato l’esito del tavolo di verifica interministeriale tenuto ieri a Roma che monitora lo stato di avanzamento del piano di rientro dal debito sanitario.
«Sui conti abbiamo ampiamente dimostrato i risultati ottenuti in questi tre anni in termini di equilibrio di bilancio. Restava l’ultima partita legata all’approvazione dei bilanci che le pregresse strutture commissariali non avevano approvato, ed anche questo lo abbiamo fatto. I tavoli di confronto ce lo hanno riconosciuto ed è stato preso atto positivamente. Com’è noto – ha aggiunto Esposito – il commissariamento viene valutato sulla base dei bilanci e sulla garanzia dei livelli essenziali di assistenza. In due aree su tre abbiamo raggiunto la sufficienza, rimane non adempiente l’area relativa alla sanità territoriale ma anche in questo campo stiamo migliorando. Ci aspettiamo ulteriori passi avanti nel 2025».
In relazione al tema dell’incontro, la mobilità passiva che in Calabria fa registrare percentuali altissime (il flusso di fondi in uscita per la compensazione di prestazioni sanitarie erogate ai pazienti calabresi assistiti fuori regione), il sub commissario ha assicurato sulla prossima stipula di accordi bilaterali tra regioni. Lo prevede l’ultima legge di Bilancio che ha introdotto questa misura per contenere il fenomeno eccessivamente distorsivo per alcuni territori.
«Gli accordi sono diventati legge adesso, perché in precedenza erano anche previsti, ma c’era un piccolo problema secondo cui le regioni a forte attrattività, come quelle del nord, non si sedevano proprio al tavolo per trattare accordi con le regioni meridionali a forte mobilità passiva. Proprio ieri al Tavolo Filippi è stato confermato che nelle prossime settimane sarà pubblicato lo schema di accordo tipo – ha concluso Esposito – che stiamo sollecitando proprio per avviare le trattative».
Cartabellota: «Il sistema dei piani di rientro e dei commissariamenti non ha funzionato»
«Il sistema dei piani di rientro e dei commissariamenti sostanzialmente non ha funzionato». È quanto ha affermato Nino Cartabellota, presidente della Fondazione Gimbe intervenendo da remoto al convegno sul tema dell’emigrazione sanitaria. Attualmente sono due le regioni in regime di commissariamento in Italia, la Calabria e il Molise.
«Questi piani avevano come denominazione “piani di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari regionali”. Quando è andata bene abbiamo rimesso a posto i bilanci – ha aggiunto Cartabellotta – ma nei fatti non si è riqualificato nulla. Negli ultimi anni le regioni del mezzogiorno d’Italia hanno diminuito la capacità di erogare i lea e hanno aumentato il tasso di mobilità. Credo quindi che sia arrivato il momento storico di cominciare a rivedere i piani di rientro perché in questa maniera le regioni del sud non avranno mai la capacità di risollevarsi. In un momento di grande de-finanziamento della sanità pubblica se non hai capacità di muoverti dal punto di vista organizzativo puoi stare solo fermo o addirittura andare indietro».