Un’estate in codice rosso quella del servizio emergenza dell’Asp di Catanzaro e non solo. Coloro che dovrebbero offrire soccorso in tempi rapidi non sono messi nelle condizioni di farlo, sempre che abbiano con sé un medico.

Estate in codice rosso

Soltanto pochi giorni fa una donna finita in coma a Pianopoli ha dovuto attendere oltre un’ora prima di essere soccorsa, l’unica ambulanza disponibile era quella di Soveria Mannelli, già inviata a Cosenza e di ritorno dal territorio bruzio. La triade commissariale fa scudo e parla di dieci mezzi già consegnati, ma i medici in servizio, e gli spiacevoli episodi denunciati, raccontano di un comparto emergenziale costretto a vivere sul filo del rasoio, affidandosi a pochissime ambulanze, che spesso rimangono in strada vittime delle centinaia di migliaia di chilometri accumulati.

La sospensione delle indennità

A causa della sospensione delle indennità, con ritiro direttamente dalla busta paga di una rata mensile a coprire quanto avuto negli ultimi dieci anni, vicenda finita in tribunale, in un anno e mezzo venti medici sono andati via. Ecco perché spesso i mezzi arrivano con infermiere e autista, senza nessun camice bianco.

A causa della carenza di ambulanze più volte si è dovuto ricorrere all’elisoccorso. Ma in tutto sono solo quattro i mezzi aerei in servizio in inverno, tre quelli in estate. Quando questi vengono ritirati per la manutenzione, come sta succedendo in questi giorni per Cosenza, non ve ne sono altri sostitutivi. Tra l’altro per le normative nazionali e regionali il sevizio di elisoccorso è integrativo dei mezzi su ruota e non può esserne sostitutivo.

Si attende il completamento della consegna dei vari mezzi di soccorso acquistati dalla triade che dovrebbe avvenire entro ottobre, sperando che qualcuno nel frattempo non ci rimetta la vita.