La stizzita la replica dopo l'incidente diplomatico con l'ex sindaco di Polistena: «Mi sono state consegnate scatole vuote dopo l’inaugurazione, ci sono ancora da fare i collaudi e adeguare l’iter alle prescrizione di legge»
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«Mi sono state consegnate scatole vuote dopo l’inaugurazione, ci sono ancora da fare i collaudi e adeguare l’iter alle prescrizione di legge». A margine di un convegno a cui ha partecipato a Palmi, è tranciante Gianluigi Scaffidi, commissario dell’Asp di Reggio Calabria, all’indirizzo dei suoi predecessori, quella terna commissariale che alla fine del mandato a Locri aveva tagliato il nastro della risonanza magnetica. «Non funziona – precisa Scaffidi – né a Locri, né a Polistena né a Melito porto Salvo e, a parte le procedure di legge, i tecnici sono alle prese con la taratura dell’impianto di areazione».
Su questo ultimo punto il commissario ha chiarito che si stanno eseguendo attività pratiche normalissime «trattandosi di apparecchiature che ovunque devono trovarsi dentro locali tenuti alla giusta temperatura». Nei giorni scorsi, però, l’ex sindaco di Polistena Michele Tripodi avva dichiarato alla stampa locale il servizio nell’ospedale cittadino era partito, e da qui – da questo annuncio – era partita l’inchiesta del nostro network che aveva scoperto che la risonanza è tutt’altro che operativa. «È come se io andassi a Polistena e annunciassi l’inaugurazione di una piazza che non c’è – risponde stizzito Scaffidi – ovvero parlassi di notizie che, caso mai, tocca all’Asp dare. Mi dispiace che Tripodi, al contrario di quanto fatto altre volte, non mi abbia chiamato prima dimostrando di non sapere che è per legge che ancora le 3 risonanze magnetiche non possono partire».
Perimetro di competenze ristabilito, Scaffidi afferma che «secondo i tecnici la taratura delle macchine dovrebbe finire in questo mese, mentre è già pronta la convenzione con il Grande ospedale metropolitano per sanare la carenza di personale».