La soddisfazione dell’associazione di amicizia Italia-Cuba: «Personale fondamentale per garantire l’erogazione di importanti servizi nei presidi sanitari della regione»
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Pino Scarpelli, componente della segreteria nazionale dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba conferma la notizia anticipata nei giorni scorsi dal nostro network in merito al prossimo arrivo di un nuovo contingente di medici cubani.
In una nota Scarpelli comunica l’approdo in Calabria di altri 50 camici bianchi «per sostenere – si legge – l’assistenza sanitaria e il diritto alla salute, devastati da decenni di scarsa considerazione di chi doveva occuparsene».
Preziosa risorsa per la Calabria
«Sempre più viene apprezzato l’apporto di queste professionalità – è riferito ancora nel documento – che, dunque, presto supererà le 380 unità. Sia nelle aziende sanitarie che in quelle ospedaliere il lavoro di questi medici ha reso possibile la prosecuzione delle attività ordinarie, minacciata dalla carenza storica di personale. Le indubbie competenze professionali dei medici cubani, arricchite da importanti capacità umane, comunicative e relazionali e da una disponibilità e pazienza non comuni, sono state fondamentali per la disastrata sanità calabrese in questi ultimi due anni all’interno di tanti presidi territoriali e reparti. Persino gli strumentali e diffamatori attacchi di quella esigua minoranza di soggetti unicamente alla ricerca di visibilità o di perpetuazione del proprio potere di casta sono venuti meno, subissati dalla soddisfazione e dall’apprezzamento dei pazienti calabresi per la qualità del loro lavoro e dei tanti medici perbene italiani che, fianco a fianco dei colleghi caraibici, operano quotidianamente per garantire la salute dei calabresi, nonostante strutture non sempre adeguate e funzionali e un’organizzazione non sempre efficiente e ottimamente articolata».
Sanità basata sulla cooperazione e sui diritti
«Questo spiega l’astio infinito di chi si sente padrone del mondo e attacca a testa bassa gli accordi di cooperazione medica internazionale dell’isola. Non a caso, il neo segretario di Stato statunitense Marco Rubio sta prendendo di mira le missioni mediche cubane all’estero, compresa quella in Calabria. Evidentemente – ha concluso Scarpelli – non piace alla superpotenza imperialista un modello di sanità basata sulla cooperazione e sui diritti piuttosto che sui privilegi e i profitti come accade negli Stati Uniti. Il principio di Fidel Castro medici, non bombe che ha come obiettivo la pace, la solidarietà internazionale e la cooperazione, è l’esatto opposto delle logiche di riarmo e guerra che stanno attraversando il pianeta e a cui abbiamo il dovere di opporci».