«Un accordo molto importante perché dopo la tragedia di Mesoraca ho incontrato la presidente del Bambino Gesù, le ho raccontato la mia volontà di investire nella pediatria in Calabria e sono stato colpito dalla sua sensibilità». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto nel corso conferenza stampa che si è tenuta alla Cittadella regionale di Catanzaro per illustrate le prime iniziative operative derivanti dall'accordo siglato ad agosto tra Regione Calabria e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con l'obiettivo di potenziare la rete pediatrica regionale all'indomani della tragica morte di Ginevra, una bambina di due anni, positiva al Covid deceduta proprio nell'ospedale romano dove era stata trasferita.

«Questo accordo - ha aggiunto Occhiuto - non risolve il problema del potenziamento e della riorganizzazione della pediatria in Calabria, non è una soluzione a tutti i problemi in questo ambito, ma darà la possibilità ai pediatri calabresi, tra cui ci sono delle eccellenze, di poter acquisire competenze specialistiche in raccordo con la prima struttura di eccellenza di pediatria in Italia. Non risolve i problemi, ma ci stimola a proseguire su questa strada per potenziare il sistema sanitario della nostra regione». L'accordo sarà operativo dal prossimo 9 gennaio 2023, darà la possibilità a molte famiglie che si recano a Roma per essere seguite al Bambino Gesù di essere seguite in Calabria e non riguarderà tutte le specialità pediatriche.

«In Calabria - ha sottolineato Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù - ci sono delle grandi eccellenze sanitarie, ma sulla pediatria c'è probabilmente bisogno di una migliore organizzazione. Non veniamo ad insegnare, ma veniamo a portare una modalità di lavorare molto legata anche al territorio».

L'accordo tra la Regione Calabria e l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù prevede la possibilità di formare i pediatri di tutte le province calabresi «perché tutti - ha aggiunto la presidente dell'Hub romano - possano capire che si può rimanere nella propria regione con l'aiuto dei nostri specialisti. Io sono rimasta impressionata quando ho provato a fare il calcolo delle spese da affrontare per venire a fare una visita da noi. È come se fosse nata l'idea che i bambini in Calabria non possano essere curati. Quest'idea deve essere estirpata con l'obiettivo che le famiglie non facciano viaggi della speranza spendendo molto denaro».

Sono 10mila visite all'anno che il Bambino Gesù effettua sui bambini provenienti dalla Calabria principalmente in cardiologia, neurologia e ortopedia pediatrica i cui primari e specialisti verranno in Calabria a partire da cardiologia per formare gli operatori sanitari calabresi. La durata dell'accordo, che non prevede posti letto per l'ospedale romano, è di tre anni per il costo di un milione e mezzo all'anno e una revisione trimestrale effettuata anche sulle prenotazioni delle visite in modo da comprendere in che direzione vanno. Prenotazioni che potranno essere fatte sia al Cup del Bambino Gesù che al Cup della Regione Calabria.