Non solo assistenza territoriale. Nel lungo elenco degli interventi da finanziare con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza una larga fetta viene dedicata anche al rafforzamento e alla riqualificazione degli ospedali. In molti casi si tratta, infatti, di strutture vetuste, non a norma sotto il profilo sismico e decisamente al di fuori di ogni standard di adeguatezza. Basti pensare che in Calabria vi sono anche ospedali costruiti nel 1939 e che oggi richiedono urgenti interventi infrastrutturali.

A questo scopo una intera parte della componente 2 della missione 6 del piano nazionale di ripresa e resilienza è dedicata alla messa a norma delle strutture ospedaliere al fine di allinearle alle attuali norme antisismiche. "Verso un ospedale sicuro e sostenibile" è denominata la misura che individua gli edifici da adeguare entro il termine del 2026, a supporto vi sono risorse pari a 89 milioni di euro.

Prima tranche

Nella prima tranche di finanziamento del valore di 24 milioni di euro sono previsti sei interventi da realizzare all'ospedale generale Giovanni XXIII rientrante della competenza dell'Asp di Reggio Calabria; ai presidi Bianchi-Melacrino-Morelli, oggi afferenti al Gom di Reggio Calabria; all'ospedale Annunziata di Cosenza; due da realizzare all'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e uno all'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Ulteriori 10 milioni di euro sono stati integrati dalla Regione con proprio fondi per l'efficientamento energetico degli edifici.

Seconda tranche

La seconda tranche di finanziamenti contempla sette interventi per un valore complessivo di oltre 54 milioni di euro da realizzare in un edificio del 1939 e in un altro di malattie infettive afferenti entrambi all'ospedale Annunziata di Cosenza, al presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore (Asp di Cosenza), al presidio ospedaliero di Soverato (Asp di Catanzaro), al presidio ospedaliero di Lamezia Terme (Asp di Catanzaro), al presidio ospedaliero di Trebisacce e Praia a Mare (Asp di Cosenza).

Terapie intensive

E, infine, nella seconda componente sono finiti anche gli interventi per la realizzazione dei nuovi posti letto di terapia intensiva e sub intensiva. Si tratta degli spazi che, agli esordi della pandemia, sarebbero dovuti sorgere per fronteggiare l'avanzata del virus ma costituiti solo in parte. I fondi erano stati stanziati nel maggio del 2020 dal Governo per la creazione in Calabria di 134 posti letto di terapia intensiva e 136 di sub intensiva con una dotazione finanziaria di 51 milioni di euro. Le risorse oggi sono state inghiottite dal piano nazionale di ripresa e resilienza con i relativi interventi ancora da realizzare. 

Scadenze

La deadline, anche in questo caso, è stata spostata nel 2026, quando dovranno essere completati tutti gli interventi previsti nel Pnrr. Entro il 2024 dovrà essere raggiunto il primo target che consiste nell'attivazione del 45% dei posti letto, così come nello stesso anno dovrà essere raggiunto lo stesso obiettivo di ristrutturazione dei percorsi del pronto soccorso. Nel 2026, quindi, il completamento del progetto assieme alla digitalizzazione dei Dea di primo e secondo livello.