Non solo la Cardiochirugia, ma anche la Cardiologia del Mater Domini: secondo Agenas a Catanzaro ci sono due vere e proprie eccellenze. Da più di dieci anni, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) realizza, tramite il Programma Nazionale Esiti (PNE), il lavoro di monitoraggio e analisi delle cure erogate in Italia, negli ospedali pubblici e privati accreditati. Le evidenze scientifiche prodotte e i risultati del PNE confermano come tale attività rappresenti uno strumento fondamentale di governo del Servizio Sanitario Nazionale.

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Il piano nazionale esiti è un osservatorio sull’assistenza ospedaliera in Italia, valutata attraverso una serie di indicatori relativi a otto diverse aree cliniche. Per quanto riguarda i pazienti con infarto grave (STEMI), trattati tempestivamente con angioplastica coronarica entro 90 minuti dall’accesso in ospedale, nel 2022 sono stati in media il 57 per cento (contro il 56 per cento nel 2020). In base alle valutazioni di Agenas, la Cardiologia dell'Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro è al 3° posto tra i primi 10 ospedali italiani che hanno proporzioni più elevate di interventi di angioplastica coronarica eseguiti tempestivamente, entro 90 minuti.

«Sono particolarmente orgoglioso dei risultati ottenuti in Calabria dalla Cardiologia per quanto riguarda il trattamento dell'infarto miocardico con angioplastica entro 90 minuti - afferma il professor Ciro Indolfi, fondatore della Cardiologia universitaria calabrese - soprattutto perché quando sono arrivato a Catanzaro non esisteva una emodinamica nel policlinico universitario e non esistevano ospedali che trattavano l'infarto con lo stent. Sotto la mia guida si sono formati decine di cardiologi interventisti che lavorano oggi in tutte le emodinamiche regionali».

«Abbiamo introdotto in Calabria – evidenzia ancora Indolfi - il trattamento dell'infarto con lo stent, la rete dell'emergenza cardiologica, e successivamente abbiamo iniziato il trattamento delle valvole cardiache senza bisturi. Questi straordinari risultati, certificati da un ente terzo sono, stati ottenuti – prosegue il Prof. Ciro Indolfi - nonostante la scarsa attenzione verso la cardiologia universitaria dimostrata in varie circostanze compresa l'immotivata riduzione del 50% dei posti letto di unità coronarica con la conseguente impossibilità a ricoverare fino ad oggi più di 300 pazienti con infarto».

Le malattie cardiovascolari necessitano di una particolare attenzione. Secondo i dati del Global Burden of Disease, le malattie cardiovascolari sono responsabili del 36% di tutte le morti e del 20% delle morti premature in Europa, impattando profondamente sulla vita degli oltre 60 milioni di persone che convivono con le malattie cardio-cerebro-vascolari e dei loro caregivers.

La sfida futura sarà sempre la lotta alle malattie cardiovascolari che rappresentano la prima causa di morte in Calabria ed in Italia. Infatti, la Società Europea di Cardiologia ha scelto proprio l'Italia, rappresentata dal presidente della Federazione Italiana di Cardiologia, Ciro Indolfi, per un importante e ambizioso programma allo scopo di costruire e sostenere un dialogo continuo con i decisori politici italiani con l'obiettivo prioritario di promuovere la salute cardiovascolare.

Il progetto Advocacy della Federazione Italiana di Cardiologia sotto l'egida della Società Europea avrà l'ambizioso scopo di progettare un "Piano cardiovascolare nazionale strategico del sistema sanitario nazionale" allo scopo di combattere le malattie cardiovascolari e di portare la nostra nazione a un rischio cardiovascolare basso.