I dem commentano i dati della Fondazione Gimbe smorzando gli entusiasmi dell’area governativa: «I numeri del 2023 mostrano un miglioramento generale, ma solo l'area ospedaliera raggiunge la sufficienza»
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Il Partito democratico della Calabria, in una nota, contesta «i toni trionfalistici del centrodestra sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) nella regione». Dopo l’entusiasmo sbandierato dalla presidente della terza Commissione Sanità del Consiglio regionale Pasqualina Straface, i dem gettano acqua sui fuochi d’artificio.
«Continuiamo a leggere con soddisfazione condivisa i risultati che da enti terzi continuano a destinarci, confermando il giro di boa ed i passi avanti che la sanità pubblica calabrese ha fatto e sta facendo in meno di tre anni, dopo decenni di distruzione», è la dichiarazione di Straface. «Dopo Agenas nei mesi scorsi, ora è la Fondazione Gimbe che sugli adempimenti Lea (i famosi Livelli essenziali di assistenza) della regione misura e certifica che la Calabria guidata dal commissario Occhiuto è in crescita del + 18% dal 2022 al 2023».
«La realtà – si fa rilevare – è ben diversa, la Calabria rimane inadempiente e non garantisce i servizi minimi previsti. Inoltre, come ha sottolineato Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe, la regione sarebbe comunque inadempiente anche se il dato sulla prevenzione migliorasse».
Straface, dal canto suo, esalta «la certezza di questi risultati positivi che servono alla Calabria» grazie alla quale «siamo certi di poter prestissimo arrivare alla fine del commissariamento, consolidando e velocizzando l'azione di rinnovamento, di rilancio e di innovazione del complessivo sistema sanitario, attraverso la quella capacità di mappare, misurare, programmare, decidere, agire e risolvere che la gestione Occhiuto sta dimostrando in modo distintivo ed esemplare su scala nazionale».
Ma per una che esalta, c’è chi non esulta. «Nel 2023 – spiegano i dem – si è registrato un recupero delle prestazioni sanitarie, dopo il grave rallentamento dovuto alla pandemia e alla disorganizzazione di responsabilità della Giunta regionale di centrodestra. Tuttavia, la situazione resta critica: già nel 2022 la Calabria superava la soglia minima solo nell'area ospedaliera, mentre restava ben al di sotto per la prevenzione e l'assistenza distrettuale. I dati preliminari del 2023 mostrano un miglioramento generale, ma solo l'area ospedaliera raggiunge la sufficienza. Il riavvio delle attività post-Covid non ha risolto i problemi strutturali del sistema sanitario regionale».
Il Pd Calabria sottolinea infine un dato definito allarmante: «Nel 2023 la Regione ha speso 304 milioni di euro per le cure dei pazienti fuori regione, ben 52 milioni in più rispetto all'anno precedente. Vedremo i dati del 2024 – concludono i dem – ma è chiaro che, senza un'inversione di rotta, la Calabria continuerà a essere dipendente da altre regioni per garantire cure adeguate ai suoi cittadini».