Restano stabili, a livello nazionale, i tassi di occupazione dei posti letto da parte di pazienti affetti da Covid nelle Terapie intensive e in area medica. La Calabria, però, vede un aumento giornaliero dell'1% nei reparti in area "non critica". È quanto mostra il monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), che confronta i dati del 4 agosto rispetto a quelli del 3.

Nel dettaglio, per quanto riguarda i reparti di Rianimazione, il tasso di occupazione è al 3%, ma una regione, la Sicilia, vede un aumento giornaliero dell'1% che la porta a raggiungere il Lazio a quota 5%. Nessuna regione supera la soglia di saturazione del 10%, indicata come uno dei nuovi parametri principali per il cambio di colore delle regioni, ma proprio su questo valore si trova la Sardegna, seguita dalla Liguria con il 6%.

Questa la situazione dell'occupazione dei posti in terapia intensiva nelle singole regioni: Abruzzo (1%), Basilicata (1%), Calabria (3%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (5%), Liguria (6%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (3%), Bolzano (2%), Trento (1%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (10%), Sicilia (5%, con il +1%), Toscana (4%), Umbria (2%), Valle d'Aosta (0%) e Veneto (2%).

Gli altri reparti

Al 4% il tasso di occupazione nei reparti ospedalieri di Malattie infettive, Medicina interna e Pneumologia, rispetto al totale di quelli disponibili. Sono 5, tuttavia, le regioni che vedono un aumento giornaliero: Calabria (+1%), Marche (+1%), Toscana (+1%), Umbria (+1%) e Valle d'Aosta (+2%).

Sono ancora le regioni del Centrosud quelle che vedono un maggior peso del Covid nei reparti, in particolare la Sicilia, con un tasso di occupazione dell'11%, seguita da Calabria (10%), Basilicata, Campania e Lazio (6%). Nessuna però supera la soglia di saturazione del 15%, indicata come uno dei nuovi parametri principali per il cambio di colore delle regioni e l'introduzione delle conseguenti maggiori restrizioni.

Per i ricoveri Covid in area medica “non critica”, questa nel dettaglio, la situazione regione per regione: Abruzzo (3%), Basilicata (6%), Calabria (10%, con il +1%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (6%), Liguria (2%), Lombardia (4%), Marche (4%, +1%), Molise (1%), Bolzano (2%), Trento (2%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (5%), Sicilia (11%), Toscana (4%, con il +1%), Umbria (3%, con il +1%), Valle d'Aosta (6%, con il +2%) e Veneto (2%).