Si attende il via libera del ministero della Coesione per lo sblocco di risorse da destinare a copertura di una parte degli interventi di edilizia sanitaria previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A giorni la Commissione europea dovrebbe licenziare la revisione generale del piano che prevede considerevoli tagli alle opere per effetto, innanzitutto, della lievitazione dei costi di costruzione, delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime ma anche a causa dei ritardi accumulati nella progettazione delle opere.

Fondi alternativi

In attesa di comprendere l’effettivo impatto e l’entità dei tagli, la Regione nel frattempo prova a blindare una parte degli interventi accedendo a differenti linee di finanziamento per compensare l’aumento dei costi derivanti dalle progettazioni. Nei giorni scorsi si è, infatti, conclusa l’istruttoria per la richiesta di risorse aggiuntive da attingere dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione che dovranno essere destinate a quattro case di comunità.

Case di comunità

Quasi tre milioni e mezzo per mettere in sicurezza le opere i cui costi di costruzione, secondo una stima, sono lievitati tra il 24 e il 66% e che non potranno, quindi, essere completate entro il 2026, come da cronoprogramma. Le schede degli interventi sono state già trasmesse al ministero della Coesione che dovrebbe dare l’ok definitivo al finanziamento. Per la restante parte del piano è un work in progress, in attesa della revisione che stabilirà esattamente l’entità dei tagli.

Il paracadute

La Calabria, tuttavia, aveva già previsto, al momento dell’approvazione del programma operativo, una sorta di paracadute economico da azionare in caso di ritardo nell’avanzamento delle opere. In tempi non sospetti, la Regione aveva infatti finanziato un surplus di interventi rimodulando risorse del piano di sviluppo e coesione.

I fondi regionali

Quasi venti milioni per la realizzazione di undici interventi in più rispetto a quelli inizialmente previsti. Con il via libera alla programmazione definitiva sono state, quindi, approvate 61 case di comunità, 21 centrali operative territoriali e 20 ospedali di comunità. Tutti gli interventi al momento procederebbero senza grossi intoppi, almeno secondo quanto si evince dall’ultima rilevazione al mese di ottobre sullo stato di attuazione del Pnrr, seppur con diversi livelli di avanzamento nella progettazione.

Work in progress

Su 61 interventi previsti per la realizzazione delle case di comunità, tutte le progettazioni risultano avviate. 33 hanno tagliato il traguardo della progettazione esecutiva, propedeutica all’affidamento dei lavori, 5 sono dotate di progettazione definitiva ed esecutiva integrate. 22 sono ferme alla progettazione definitiva mentre una ancora al progetto di fattibilità tecnico-economica.

Cot e ospedali

Delle 21 centrali operative territoriali, 14 sono in fase di esecuzione dei lavori. Per le restanti 7 sono stati stipulati i contratti. Infine, dei 20 ospedali di comunità previsti: 13 sono già dotati di progettazione esecutiva, propedeutica all’affidamento dei lavori. Per le restanti 7 sono state approvate le progettazioni definitive. Una geografia piuttosto variegata su cui pesa la specificità degli interventi ma soprattutto la solerzia dei progettisti, individuati da Invitalia, sulla base dell'adesione ad un accordo quadro.