VIDEO | Un team di professionisti della medicina rivolta ai piccoli ha deciso di avanzare proposte concrete affinché si inizi a programmare interventi seri e strutturali dedicati alla neuropsichiatria
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«Oggi i nostri bambini e adolescenti hanno difficoltà nell’accedere a visite di neuropsichiatria infantile e noi siamo una piccola goccia nell’ambito della sanità ma vorremmo fare arrivare all’istituzioni il grido di tanti genitori che hanno bambini in difficoltà». Sono parole che lasciano spazio a profonde riflessioni quelle del dottor Domenico Cotroneo presidente del poliambulatorio solidale Smail che a Villa San Giovanni, grazie alla donazione di un macchinario idoneo da parte dell’associazione Inner Wheel e alla presenza nella struttura di una figura professionale, potrà fare visite neurologiche per i bambini della provincia. Ma come lui stesso ha ammesso, è una goccia nell’oceano di carenze strutturali in sanità.
Dalla Calabria fanalino di coda anche sulle cure e sull’assistenza sanitaria rivolta ai più piccoli, arriva l’ennesimo grido d’aiuto. Da Reggio Calabria il poliambulatorio solidale Smile ha raccolto tante istanze e ha deciso di puntare i riflettori su una carenza non più tollerabile. «Non è più pensabile che in quattro grandi ospedali che ci sono in Calabria non abbiano una neuropsichiatre infantile. Questa può essere un’occasione affinché la politica e le istituzioni provvedano in maniera abbastanza celere a dare una speranza in più a questi genitori che già, avendo dei bambini e degli adolescenti con questi gravi problemi, si trovano in forte difficoltà».
E la donazione di un elettroencefalografo consentirà di effettuare visite specialistiche in provincia ma, ovviamente ,questo non può bastare. «Siamo l’unica regione che in Italia che non ha un reparto di neuropsichiatria infantile ed è scandaloso – ha dichiarato la neuropsichiatra Maria Spanò – ma ora, perché se ne parla molto, c’è la corsa all’accaparramento e non va bene nemmeno questo. Quindi è giusto che le famiglie intervengano e siano loro stessi artefici delle loro richieste per un progetto comune e, soprattutto, un progetto coordinato perché gli interventi a casaccio non vanno assolutamente bene». E ad essere pronti a scendere in campo sono i medici reggini: «Quando ci sono delle problematiche noi cerchiamo di dare una mano in modo da poter portare avanti questo progetto – ha chiarito Pasquale Veneziano presidente dell’ordine dei medici di Reggio Calabria – essere supportati dalla politica è importante per farli partire e forse per capire quanto sono necessari».