L'Azienda ospedaliera di Cosenza ha sospeso il servizio di prenotazione telefonica delle prestazioni, in conseguenza dell'interruzione del rapporto contrattuale con la Cooperativa Seatt. Ancora difficile la situazione agli sportelli dell'ufficio ticket dell'Annunziata. Su 11 postazioni, nella mattinata di oggi 20 gennaio, ne risultano operative quattro, di cui una dedicata al ritiro referti.

Presidio permanente

Intanto prosegue il presidio dell'Usb per protestare contro le determinazioni dell'Ente, causa del licenziamento di 47 lavoratori. «Da venerdì 17 gennaio - si legge in una nota - 47 persone sono senza lavoro, 47 persone vivono il dramma di non sapere come poter fare per garantire le proprie famiglie. Le conseguenze di questo licenziamento non riguardano però solo i lavoratori e le loro famiglie ma anche l'intera comunità cosentina che orbita intorno ai servizi sanitari offerti dall'Annunziata di Cosenza. Infatti si registrano disagi nel Cup - denuncia il sindacato -. È chiuso il call center per le prenotazioni, non funzionano l'ufficio protocollo dell'Ao, il ticket del pronto soccorso, quello di Rogliano e del Mariano Santo, oltre a tutti gli altri servizi amministrativi gestiti da questi 47 lavoratori».

Macelleria sociale

«Giuseppina Panizzoli e Saverio Cotticelli, nominati dal Governo per risollevare le sorti della sanità cosentina - scrive ancora l'Unità sindacale di Base - sembrano lavorare nella direzione opposta, quella cioè di sferrarle il colpo di grazia. Sono i responsabili materiali di questa situazione. Intendiamo mettere in atto tutte le iniziative utili per denunciare questa macelleria sociale determinata dalla malagestione commissariale. Il licenziamento di 47 persone in una terra come la nostra è un dramma sociale che non può passare inosservato».

Appello al nuovo Prefetto

«Ci auguriamo che il Prefetto Cinzia Guercio voglia segnare una controtendenza rispetto alla gestione del suo predecessore e faccia il possibile per fare sedere ad un tavolo i due attori responsabili di questa macelleria sociale, Cotticelli e Panizzoli, affinché si proceda col reintegro dei lavoratori ed il ripristino dei servizi. La nostra mobilitazione non si ferma».