VIDEO | L'evento medico scientifico animato dalla presenza di esperti di fama nazionale, sabato prossimo accenderà i riflettori su una branca della chirurgia che in Calabria merita maggiore attenzione
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È una branca della chirurgia generale che si occupa di tutte quelle malattie che riguardano il colon e in modo particolare il retto e il canale anale, la proctologia sarà al centro di un importante appuntamento medico scientifico che il prossimo 26 febbraio chiamerà a raccolta a Vibo Valentia, all'Hotel 501, specialisti provenienti da tutta Italia.
«Per farvi capire l'entità della problematica – sottolinea Danilo Cafaro, responsabile scientifico di “Amicomedico” e del congresso -, noi abbiamo un'incidenza mondiale di patologie proctologiche che raggiunge anche il 25%. In Italia si stima che il 35% dei pazienti che si rivolgono agli ambulatori di medicina generale, di internistica o agli stessi ambulatori di chirurgia, spesso soffrono di queste patologie». L'evento “la chirurgia proctologica, uno sguardo tra presente e futuro” è organizzato dall'associazione “Amicomedico”. Si tratta del primo grande evento post pandemia che dopo Vibo Valentia è destinato a toccare altre città italiane.
«Amicomedico – spiega la presidente Rossella Arena - è l'associazione che rappresenta e tutela il lavoro dei professionisti della sanità. Inoltre è anche provider Agenas quindi specializzato nella formazione continua in ambito sanitario, autorizzato anche all'organizzazione di attività formative per l'accreditamento Ecm».
Dunque una giornata che, grazie alla presenza di illustri specialisti come Gabriele Naldini, tra i massimi esperti di chirurgia proctologica in Italia, che insieme a Cagaro è direttore sanitario del congresso, e ai rappresentanti della Società italiana di chirurgia colon rettale e dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, sarà anche l'occasione per porre l'accento su una problematica che merita di essere approfondita: «Ciò che manca in Calabria non sono le figure professionali che sul nostro territorio son tantissime – chiarisce Cafaro -. Quello che manca da noi è sicuramente avere dei servizi ad alto flusso cioè dedicati alla chirurgia proctologica».