A seguito della denuncia sporta dai dirigenti medici del “Reparto di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale civile dì Vibo Valentia” con la quale è stata evidenziata la mancanza degli standard organizzativi, strutturali, tecnologici e di personale di un centro di I livello di quel reparto, è stata appositamente convocata una riunione dalla Prefettura che si è svolta lo scorso 24 novembre.


All’incontro, erano presenti il deputato Bruno Censore, i consiglieri regionali Michele Mirabello e Vincenzo Pasqua e Franco Pacenza, quest’ultimo in rappresentanza del Governatore, un rappresentante del Movimento 5 stelle Gianluigi Scaffidi, il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Angela Caligiuri, il rappresentante del Comune di Vibo Valentia e le sigle sindacali maggiormente rappresentative.


Nel corso della riunione, si è preso atto che «il reparto è rispondente agli standard di legge, eccezion fatta per la collocazione della sala parto che, pur essendo a norma, risulta però essere allocata su un piano diverso da quello del reparto». In tal senso l'Azienda – si legge ancora nella nota - «al tavolo prefettizio, ha assunto impegno a prevedere entro gennaio prossimo lo spostamento o al secondo piano della sala parto, per come previsto dalle norme di riferimento».

 

E' stato reso noto che sono in corso le procedure concorsuali per assicurare il posto di primario dell'Ostetricia e Ginecologia e che sono previste ulteriori due unità. Inoltre, la Regione procederà all’esame di una mozione con la quale, nella more della realizzazione del nuovo ospedale, sono stati richiesti interventi strutturali di messa in sicurezza del vecchio nosocomio, che, peraltro, quando non più utilizzato a tale scopo, potrebbe ospitale servizi sanitari che in atto sono allocati presso strutture private, con conseguenziali notevoli costi di locazione per l’ente regionale.

 

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Infine, il Prefetto ha confermato per la prima decade di dicembre un nuovo incontro del tavolo permanente aperto in Prefettura, al fine di monitorare, per come concordato, le fasi di realizzazione del nuovo ospedale.

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In merito alla nota della Prefettura di Vibo sopra pubblicata riceviamo e pubblichiamo le precisazioni di Gianluigi Scaffici (M5S) presente alla riunione: 

 

1) La riunione si è conclusa con l'impegno del direttore generale ad inviarmi il verbale della commissione ispettiva, stranamente non rinvenuto in riunione tra i chili di carte portati dall'azienda. Ancora aspetto la relativa mail.
2) Ho evidenziato che non i medici bensì la stessa Azienda ha formalmente dichiarato con delibera n. 173 del 20.2.2017 che quel reparto è PARZIALMENTE a norma omettendo nella stessa delibera le mancanze e, soprattutto, la cronologia della soluzione dei problemi indicati NON DAI MEDICI bensì dalla commissione ispettiva della stessa Asp.
3) Ho evidenziato a S. E. Il Prefetto che se fosse stato tutto a posto il direttore generale avrebbe dovuto ( e dovrebbe ancora) denunciare i medici autori dell'esposto per "procurato allarme" fattispecie prevista dal c. p.
4) la cosiddetta "smentita", o meglio il tentativo di smentita, è stata opera esclusivamente del direttore generale la quale per ben due volte da me richiesta sull'applicazione della legge 161 in quel reparto, che costituisce il perno dell'esposto dei medici a garanzia di corrette prestazioni erogate ai cittadini, mi ha risposto in modo tale da evidenziare di non sapere assolutamente cosa sia la legge 161, scambiata dalla direttrice per l'orario di lavoro. Si tratta, invece, del recepimento della specifica direttiva europea sull'organizzazione del lavoro
5) S. E. Il Prefetto ha aggiornato la riunione nella speranza che nella prossima si possa prendere atto di eventuali novità positive in ordine alla riorganizzazione del reparto di Ostetricia e Ginecologia.

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