«Veniamo a conoscenza, a mezzo stampa, che i servizi vaccinali dell’Asp di Catanzaro riprenderebbero l’esecuzione delle vaccinazioni “in emergenza coronavirus” in modi che ci riesce molto difficile comprendere». È quanto si legge in una nota delle Federazione medici italiani Pediatri.

 

«È scritto, infatti, che gli accessi dovranno avvenire a seguito di prenotazione, che non potrà essere richiesta dai genitori, ma solo dietro contatto da parte dell’UO vaccinale. Ci chiediamo: chi fornirà gli elenchi con i nominativi dei bambini che devono essere vaccinati, (quelli già in ritardo a causa dell’interruzione del servizio e quei nuovi nati che, nel frattempo, hanno anch’essi raggiunto l’età per la prima dose di vaccino). È poi scritto- si legge ancora - che sia il bambino che l’accompagnatore dovranno essere sottoposti a misurazione della temperatura corporea tramite termometro laser. Ancora ci chiediamo, sono i servizi vaccinali forniti di tali termometri?

Aggiungiamo che questa misura ci appare eccessiva, visto che nessun bambino viene portato ad eseguire il vaccino, se febbrile, anche in tempi ordinari. Risulta paradossale che i pediatri di famiglia non siano stati messi al corrente (in passato è sempre stata richiesta la nostra collaborazione per informare i genitori dei nostri piccoli pazienti su modi e tempi per vaccinare i propri figli)visto sanno bene chi soni i loro piccoli pazienti in attesa di vaccino. Vorremmo sbagliarci, ma queste misure ci paiono un ulteriore modo per procrastinare il regolare avvio delle vaccinazioni dei bambini. Se così fosse, i pediatri di famiglia - conclude la nota  - sono disponibili, fin da subito, a vaccinare i propri pazienti sia presso i propri ambulatori, se forniti dall’Asp dei vaccini necessari, che presso le sedi vaccinali».