«Quando qualche settimana fa lanciai l'allarme che con l'aumento (sebbene e comunque no stratosferico) dei contagi in Calabria sarebbe andato a gambe per aria il sistema dei tracciamenti qualcuno mi accusò di fare polemica e speculazione politica. Dissi che il rischio era concreto non già per la mancanza di volontà dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asp calabresi ma per una cronica mancanza di uomini e mezzi che nessuno (stabilite voi di chi sia la responsabilità) ha pensato bene di "sanare" non dico con nuove assunzioni (troppe variabili e non tutte chiare in Calabria) ma almeno riorganizzando e riallocando il personale già in servizio». Lo riporta Davide Zicchinella, sindaco di Sellia e dirigente del Pd che aggiunge: «Ora oltre ad aspettare giorni e giorni per avere un tampone si aspetta, tantissimo tempo (troppo!) per avere i risultati. Parlate con i sindaci che in questi giorni sono alle prese con cluster nei loro comuni. Sentirete lo sconforto e l'amarezza di chi è stato lasciato solo da autorità sanitarie e istituzioni locali».

 

Il sindaco di Sellia rimarca: «Non voglio fare ancora il facile profeta di sventura ma credo che io peggio, in termini di disorganizzazione debba ancora venire. Lo dico da medico impegnato in prima linea nel territorio, che sa di cosa parla, non da piccolo politico con sogni di gloria. Svolgo il mestiere più bello del mondo, il pediatra. Mi basta! Ma su due fronti prevedo gravi disastri. Tamponi rapidi. Medico di famiglia e pediatri ci siamo messi a disposizione per effettuarli. Ora la regione dovrà fornire Dpi e strutture idee per effettuarli: «Qualcuno ci sta lavorando?».

 

E ancora: «Si dice che nella prima metà del 2021 potrebbe arrivare il tanto agognato vaccino per combattere il coronavirus responsabile del Covid-19. Ma a differenza dei comuni vaccini antinfluenzali per essere stoccato pare abbia bisogno di celle refrigeranti che possano portare la temperatura anche a -70 gradi. In Calabria ne abbiamo? Qualcuno si sta ponendo il problema? Qualcuno rispondendo ai miei ultimi post parla di responsabilità del passato (sacrosanto!) del governo (mi taccio) dell'Europa e via discorrendo».  «Io – conclude Zicchinella - mi soffermerei sulla nostra Calabria, su una classe dirigente (non solo politica) che si sta dimostrando non all'altezza di questa crisi sanitaria. Dove stanno i colpevoli? Non è difficile capirlo! Ma non vorrei si arrivasse al paradosso che alla fine la colpa ricadesse sui malati, suo cittadini più deboli, come gli anziani, che come qualche presidente di regione   in preda a furore ideologico iper liberista, ha già individuato e bollato come non importanti e produttivi».