Punto nascita di Cetraro, arriva la relazione dell'Asp di Cosenza

Dal documento della commissione di accreditamento si evince come alcune criticità fossero già state riscontrate in due precedenti relazioni del 12 luglio e del 17 giugno 2019. Gli addetti ai lavori all'opera riattivare il servizio

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di Francesca  Lagatta
9 agosto 2019
09:57

Al punto nascita dell'ospedale Iannelli di Cetraro, attualmente sospeso per le gravi criticità riscontrate, si lavora alacremente per riattivare il servizio il prima possibile. Altro che soppressione del reparto. A dimostrarlo ulteriormente è l'arrivo della commissione di accreditamento (Commissione tecnica consultiva per l'accreditamento azienda sanitaria provinciale Cosenza) che ieri ha fatto il punto della situazione di tutto il blocco ospedaliero dedicato alle nascite «in ossequio alla richiesta per verificare lo stato dell'arte di quanto messo in atto per il superamento delle criticità». Dalla relazione si evince come le criticità fossero già state riscontrate in due precedenti relazioni, quella del 12 luglio 2019 e quella del 17 giugno 2019, quest'ultima stilata esattamente un mese prima della morte di Santina Adamo, la giovane di Rota Greca rimasta vittima di un'emorragia dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio nel nosocomio cetarese. Proprio l'immane tragedia ha dato il via a una serie di indagini e verifiche, sia da parte della magistratura che della sanità, per risalire ad eventuali responsabilità ed evitare che in futuro possano ripetersi simili episodi. L'ultima ispezione, in ordine di tempo, era stata quella del direttore generale del dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, arrivato nella struttura martedì scorso.

Cosa dice la relazione

Nel documento redatto dall'organismo competente, si fa una fotografia chiara e precisa dello stato attuale del punto nascita. «Gli spazi disponibili - è scritto - sono rappresentati da 2 sale parto nelle quali è stato fatto un intervento tecnico di adeguamento dei gas medicali». Inoltre «è presente una sala post partum. Da tale blocco si accede a 2 sale operatorie i cui requisiti non sono stati verificati, una della quali sarebbe stata dedicata agli interventi ostetrico-ginecologici. Pertanto una sala resta a disposizione per le altre attività». Poi gli ispettori continuano: «Il blocco parto ha in dotazione un ecografo e un defibrillatore».


Il personale sanitario

La carenza di personale è una piaga che sta mettendo in ginocchio l'intera regione, ma a Cetraro, ci si organizza al meglio per garantire un servizio efficiente. Al momento risultano disponibili 6 medici, più 1 con contratto part time, 8 infermieri e 6 ostetriche.

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