Una sospensione in via precauzionale quella decisa da diversi paesi europei, tra cui l’Italia, per il vaccino anti Covid targato AstraZeneca. Il tutto in attesa del pronunciamento dell’Ema. Da quando si è diffusa la notizia dello stop, però, preoccupazione e timori si sono diffusi tra la popolazione, soprattutto tra chi ha già ricevuto la prima dose del siero. Subito sono arrivate le rassicurazioni da parte degli esperti.

Aifa: «Precauzione ma vaccino sicuro»

«Chi ha già fatto il vaccino può e deve restare sicuro. Io mi sento di dire il vaccino è sicuro, anche avendo rivisto tutti i dati». Lo ha detto ai microfoni di Radio capital il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini. I dati, «come era capitato di dire in questi giorni - ha spiegato - erano molto rassicuranti e complessivamente molto positivi, sono stati vaccinati oltre sedici milioni di europei. Questi dati di questi giorni hanno portato all'accelerazione in attesa della verifica, è una misura precauzionale». Il direttore generale dell'Aifa, comunque, tranquillizza tutti: «Io mi sento di dire il vaccino è sicuro, anche avendo rivisto tutti i dati. Non è stato approvato troppo presto: è stato approvato con dati meno convincenti, da cui le limitazioni anche dell'età in origine. Aveva dati meno ampi per gli anziani. Era ed è un vaccino su cui si ripongono grandi aspettative anche per i grandi quantitativi, che purtroppo non sono giunti». Questi ultimi effetti su persone giovani, ha concluso, «hanno destato un sospetto che si è voluto cogliere immediatamente. Da qui questa azione altamente precauzionale».

Pregliasco: «Chi ha fatto vaccino non si preoccupi»

«Chi ha già fatto il vaccino Astrazeneca non deve preoccuparsi». Lo ha detto il virologo Fabrizio Pegliasco commentando con Affaritaliani.it lo stop dell'Aifa in via precauzionale in tutta Italia del vaccino AstraZeneca. E ha spiegato: «A questo punto credo che valga la pena un'attenzione generalizzata sulla sicurezza del vaccino. Se, come spero e ritengo, sarà riconosciuto non colpevole proseguiremo con le inoculazioni. Ma vista l'agitazione collettiva, i dubbi e le paure meglio questo stop precauzionale che andare avanti diciamo mezzo e mezzo».

Novelli: «Chi fatto prima dose confrontabile a guariti»

I soggetti che hanno ricevuto già una prima dose di vaccino AstraZeneca «sono in teoria confrontabili dal punto di vista immunologico con soggetti guariti da Covid-19, per i quali l'indicazione è di effettuare una sola somministrazione di vaccino dai 3 ai 6 mesi dalla guarigione». Lo afferma il genetista Giuseppe Novelli, precisando tuttavia che ai fini di un eventuale posticipo della seconda dose di AstraZeneca - prevista dopo 12 settimane - «sono necessari ulteriori verifiche di laboratorio».

Più in generale, ha sottolineato Novelli, «penso sia opportuno invitare alla calma, in attesa di un pronunciamento certo da parte dell'Agenzia europea dei medicinali Ema. La sospensione precauzionale è giusta - ha concluso l'esperto - ma i dati al momento indicano che il vaccino è sicuro perché gli eventi trombotici registrati presentano lo stesso tasso rispetto alla popolazione generale non vaccinata».

Garattini: «Stop è atto dovuto e di cautela»

«È un atto dovuto e di cautela, giusto, in attesa di sapere come stanno le cose. Di fronte a delle denunce di morte è chiaro che bisogna prendere delle decisioni e soprattutto verificare qual è la situazione». Lo ha detto su Rai Radio1 Silvio Garattini, presidente dell'Istituto Mario Negri. «Non credo che si debbano creare allarmismi per almeno due ragioni. La prima - ha spiegato Garattini - è che questo vaccino è stato usato ampiamente in Inghilterra e non ci sono state particolari reazioni gravi per pensare che ci sia un rapporto di causa ed effetto. Poi, non bisogna dimenticare, usando il buonsenso, che ogni giorno in Italia muoiono tra le 1.800 e le 2.000 persone. E che qualcuno muoia in vicinanza di una vaccinazione, quanto più vacciniamo, tanto più diventa probabile che ci sia qualcuno che muore, ma sarebbe morto in ogni caso. Il vaccino non determina immortalità. Il vaccino protegge solo dal virus. Ma non da tutte le altre cause che determinano mortalità».

Pani: «Preoccupazione per impatto psicologico»

«Sento grande preoccupazione per l'impatto psicologico sulla popolazione che avrà lo stop precauzionale deciso dall'Aifa sul vaccino AstraZeneca». Lo ha detto all'ansa l'ex direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco Luca Pani. «I vaccini già fatti sono milioni, se ci fosse una correlazione con eventi di trombosi questo segnale sarebbe già emerso nei Paesi dove è stato usato più ampiamente come il Regno Unito - ha aggiunto - certo aspettiamo i dati e la decisione dell'Ema. Ma i problemi che si sono creati negli ultimi giorni, questo esseri ondivaghi, nuoce alla campagna vaccinale».

Rezza: «Ema chiarirà dubbi e si ripartirà»

L'Ema «si riunirà a breve per chiarire ogni dubbio in modo da poter ripartire al più presto e in completa sicurezza con il vaccino AstraZeneca nella campagna vaccinale. Confidiamo, perciò, che chi ha ricevuto la prima dose riceverà la seconda nei tempi previsti». Lo afferma il direttore Prevenzione del ministro della Salute, Gianni Rezza. Finora, rileva, «in Italia sono state somministrate quasi 7 milioni di dosi. La sorveglianza Aifa e del nostro Servizio Sanitario ha registrato limitatissimi eventi avversi gravi. La sospensione temporanea per AstraZeneca è stata decisa in via solo precauzionale in accordo con Germania e Francia».

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