È stata utilizzata per la prima volta dall'Unità di Urologia: «Garantisce maggiore sicurezza per il paziente e il miglioramento delle procedure chirurgiche»
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Si apre ufficialmente con la seduta operatoria di Urologia l’era robotica dell’ospedale Annunziata di Cosenza.
Sul tavolo chirurgico, nel nuovo blocco operatorio A. Petrassi, l’equipe del dottore Michele Di Dio ha eseguito i primi interventi di prostectomia radicale per tumore con l’ausilio della robotica Da Vinci. La chirurgia robotica, un’evoluzione naturale della tecnica laparoscopica replica i gesti eseguiti dal chirurgo alla console, ma permette di operare con maggiore precisione grazie alla soppressione del tremore naturale delle mani e alla possibilità di demoltiplicare i movimenti.
Cambia anche la disposizione dei chirurghi sul set chirurgico: il primo operatore, fisicamente lontano dal campo operatorio è seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni. Il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione che forniscono un feed-back audio video mantenendo informati chirurghi e personale di sala operatoria sullo stato del sistema e sullo stato di salute del paziente.
Il Da Vinci è formato da una console chirurgica, posizionata esternamente al campo sterile. Attraverso la console il chirurgo opera per mezzo di due manipolatori, simili ad un joystick e di pedali che guidano la strumentazione, e osserva il campo operatorio tramite il monitor dell'endoscopio 3D. In sala tre monitor consentono, da ogni angolazione di proiettare la visione ingrandita del campo operatorio. In console, il primo operatore è messo in condizioni di distinguere le strutture anatomiche più piccole, difficilmente visibili ad occhio nudo.
Il direttore di Urologia, Michele Di Dio che non è nuovo alla tecnologia robotica avendola utilizzata già nel 2014 e, in seguito, nell’ambito di una lunga sessione di formazione a Torino nel 2019, ha evidenziato i vantaggi della chirurgia robotica.
«Il Da Vinci – ha spiegato Di Dio – consente una maggiore facilità nell'esecuzione delle manovre chirurgiche complesse, visto che i bracci del robot mimano le mani del chirurgo con angoli di snodo che sono paragonabili, in tutto e per tutto al polso e alle mani dell’operatore, a fronte della rigidità d’accesso dello strumento laparoscopico che non consentiva i movimenti su ogni asse di direzione. E questo garantisce sicuramente maggiore sicurezza per il paziente e il miglioramento delle procedure chirurgiche».
Dopo l’Urologia sarà la volta della Ginecologia e della Chirurgia Generale.